Sicilia

Falsi crediti Iva per 105 mln di euro, due arresti della Gdf

Coinvolte 14 società in tutta Italia, 47 indagati da Pm Catania

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 22 SET - Due esperti contabili arrestati e 47 persone, tra professionisti, intermediari e imprenditori, indagati per indebita compensazione. E' il bilancio di un'operazione della guardia di finanza di Catania sulla creazione di crediti fittizi per l'Iva per oltre 105 milioni di euro. Ad usufruirne, per 67 milioni di euro, secondo indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania coordinate dalla locale Procura, sarebbero state 14 società attive in tutta Italia e operanti in diversi settori economici: trasporti, pulizie e consulenza alle imprese. L'evasione delle imposte sui redditi, ' la tesi dell'accusa, avveniva mediante il sistema della indebita compensazione di propri debiti tributari nei confronti dell'Amministrazione finanziaria con falsi crediti relativi alla stessa tipologia di imposta maturati o maturandi in relazione a un diverso periodo. Le società e i professionisti acquistavano crediti vantati da altre aziende, ma derivanti da operazioni in tutto o in parte inesistenti che permetteva loro di compensare il proprio debito nei confronti dell'amministrazione finanziaria. I due professionisti arrestati e posti ai domiciliari sono Guido Attilio Russo, 47 anni, di Catania, e Emanuele Ottaviani, 37 anni, di Guidonia Montecelio (Roma).  (ANSA).

RETTIFICA - ROMA, 24 SET - L'avvocato Vito Rizzo, legale di Emanuele Ottaviani, in una richiesta di rettifica, precisa che "il Sig. Emanuele Ottaviani non è un commercialista, né un esperto contabile. Il Sig. Emanuele Ottaviani è un rispettato e stimato manager, un consulente aziendale che presta la sua attività in favore di aziende sparse in tutta Europa. In secondo luogo occorre evidenziare come l'Ottaviani disconosca categoricamente il suo coinvolgimento nell'indagine indicata che riguarda fatti avvenuti anni fa e per il quale, è bene ribadirlo, il GIP presso il Tribunale di Catania aveva rigettato la richiesta di misura cautelare nei suoi confronti per assenza del benché minimo indizio di colpevolezza.Solo una modifica intervenuta successivamente da parte del Tribunale delle Libertà ha consentito alla Guardia di Finanza di poter eseguire una misura tanto discutibile quanto ingiustificata".

 


   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it