Sicilia

Musica: Oren dirige Il trovatore al Verdura di Palermo

Maestro, opera richiama tragedia guerra dove tutti sono perdenti

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 16 LUG - "Il trovatore" di Giuseppe Verdi, opera di mezzo della trilogia verdiana, debutta domenica sera al Teatro di Verdura, alle 21,15, per la stagione estiva del Teatro Massimo. Sul podio torna Daniel Oren, con un cast di ottimo livello. L'opera è in forma concertante, non ci saranno le scene o i duelli o le fiamme degli accampamenti degli zingari, ma è un'occasione per gustare la preziosità della musica.
    L'israeliano Daniel Oren è ormai da molti anni residente in Italia, nazione che ha eletto a seconda patria. "Giunsi a Trieste - ricorda il maestro - dopo aver vinto il concorso Karajan in Israele, e non sono più andato via. Amo l'opera italiana e soprattutto quella verdiana. La Sicilia poi mi ricorda Israele, per i colori, per il calore della gente, per la creatività che qui si respira".
    Nel 1853 Verdi scrive questo capolavoro e il messaggio non solo è chiarissimo, "ma - avverte il maestro - vale per sempre.
    Guerre ai tempi della Spagna del Trovatore, e guerre oggi, un po' ovunque uomini che si uccidono, si considerano nemici, come il Conte di Luna e Manrico, salvo poi scoprire alla fine di essere fratelli. Verdi qui è un profeta, la Spagna di allora è territorio di guerre proprio come lo è gran parte del mondo, se lo lasci dire da un Israeliano che sa cosa significa potere avere la guerra sempre dietro l'angolo, ma finché non capiremo che siamo tutti fratelli, figli dello stesso Dio, non saremo che perdenti. Ecco il Trovatore. Sono tutti perdenti." Ma tutta la passionalità espressa sul podio, quel cantare e saltare, quella concentrazione massima che coinvolge tutto il corpo da dove viene? "La musica- spiega il maestro- è preghiera, è contatto con l'invisibile. Io amo le preghiere ebraiche che cantiamo in Sinagoga, ma le vostre, la vostra musica è la vera scala che porta all'anticamera di Dio. C'è una felicità trascinante che coinvolge tutto ciò che sono, ma quasi sempre è preghiera." Nel cast saranno in scena il baritono Artur Rucinski, il Conte di Luna, il soprano americano Angela Meade nel ruolo di Leonora, Manrico è il tenore Carlo Ventre, e Azucena è Violeta Urmana, Ferrando è il basso Sava Vemic. Il coro è diretto da Ciro Visco. Si replica martedì sera. (ANSA).
   

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