Sicilia

Teatro: l'inverno della Giustizia e della ragione a Siracusa

Successo per Eumenidi e Coefore del regista Livermore

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 04 LUG - Mille interrogativi vengono posti dalle tragedie di Eschilo scelte per la riapertura del Teatro Greco di Siracusa, ieri sera al debutto: "Coefore" ed "Eumenidi", per la regia di Davide Livermore. Agli interrogativi di Eschilo, Livermore aggiunge i suoi e lo spettacolo, bellissimo, è destinato a rivivere e a essere ripensato a lungo dagli spettatori. Successo pieno, attori eccellenti, musiche straordinarie di Andrea Chenna, per narrare della distruzione di un regno, quello degli Atridi, dilaniato dai delitti e dalle colpe. Il ponte, il legame con il resto del mondo, è crollato e il regno è stato ricoperto di neve. Tutto è stato congelato, sospeso, in attesa di un atto riparativo che tarda a venire.
    Dall'ordine il regno è crollato nel caos, quando dopo 10 anni Oreste torna ad Argo, è ormai un uomo deciso a vendicare l'omicidio del padre Agamennone, decisione voluta anche da Apollo. Livermore prende questi sofferenti personaggi e li trasporta negli anni 40, durante la seconda guerra mondiale.
    Anni che vedono la caduta di stati e monarchie. Anni di dittature. La regia di Livermore è particolarmente attenta, raffinata, appassionata. Ma quando la Giustizia viene corrotta o inquinata il rischio della dittatura o della perdita della civiltà democratica è sempre dietro l'angolo. I limiti della Giustizia sono i limiti degli uomini e nel finale, rapidamente, scorrono le immagini di casi irrisolti della Giustizia italiana, dall'Itavia alla morte di Moro, da Peppino Impastato alla strage che uccise Falcone. A ciascuno il suo Aereopago. Applausi a non finire. Repliche fino al 31 luglio. (ANSA).
   

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