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>ANSA-BOX/Nuoto: ex baby campionessa rana "Pilato è pazzesca"

Sabrina Seminatore alle Olimpiadi di Mosca quando aveva 16 anni

Sabrina Seminatore

Redazione Ansa

(di Francesco Nuccio) (ANSA) - PALERMO, 24 MAG - Come Benedetta Pilato aveva 16 anni quando gareggiò alle Olimpiadi di Mosca del 1980 nei 100 e 200 rana, la mascotte della squadra azzurra. E come allora si è emozionata, immedesimandosi nella gioia di un'atleta che ha ancora tutta la vita davanti. Sabrina Seminatore, più volte campionessa italiana di nuoto, entrata in nazionale quando aveva appena 12 anni, ha seguito con entusiasmo in televisione l'exploit ai Campionati Europei di Budapest di quella che oggi potrebbe essere sua figlia: prima il record del mondo dei 50 rana nella semifinale, con 29'' 30 e il giorno dopo la medaglia d'oro con un tempo appena superiore di 5 centesimi. "Benedetta è davvero un grande talento - dice l'ex ranista - la sua è stata una progressione pazzesca, sempre sotto il vecchio record. La cosa che più mi ha colpito è stata la potenza e la frequenza delle sue bracciate, del tutto simile a quella del campione britannico Adam Peaty, anche lui detentore del record del mondo". Per l'ex azzurra, che nel 1980 si doveva confrontare in vasca con le virago della Germania dell'Est, la Pilato in un anno è migliorata tantissimo: "La stanno potenziando molto dal punto di vista muscolare, che nella rana è fondamentale. Per quanto riguarda la tecnica non vedo grande differenza con quella che io stessa adottavo allora: la cosiddetta 'rana ungherese', cioè una rana molta alta e potente che ti fa superare il maggiore attrito con l'acqua proprio di questo stile".
    Ma la cosa che ha impressionato di più Sabrina Seminatore è stata la freddezza dimostrata dalla giovanissima campionessa: "Quando ha detto 'ancora non ci credo' mi sono ricordata la stessa sensazione provata agli europei di Roma dell' '83. Entrai in finale nei 100 rana con il secondo miglior tempo e anch'io guardava il tabellone incredula, sono sensazioni che ti restano per tutta la vita".
    Oggi Sabrina fa l'allenatrice e continua a gareggiare tra i master con la Waterpolo Palermo. Una vita passata a "pane e piscina", da quando poco più che bambina si recava alle 6 del mattino alla Comunale per allenarsi due ore, prima di andare a scuola, e altre due nel pomeriggio, fino a quando nel 1983 decise di abbandonare l'agonismo. Ma oggi, ad oltre quarant'anni di distanza dalle Olimpiadi di Mosca, Sabrina può rivivere quelle stesse emozioni grazie a Benedetta. (ANSA).
   

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