Sicilia

Oltre 1.400 migranti a Lampedusa. Lamorgese: 'verso cabina di regia'

Salvini: 'Necessario un incontro con Draghi'. Oltre 12mila arrivi dall'inizio dell'anno. Le partenze dall'Africa sembrano non essere state intercettate dalle autorità locali

Redazione Ansa

Nuovo maxi sbarco a Lampedusa, il quinto consecutivo nel giro di poche ore. Le motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza hanno sbarcato sul molo Favaloro 398 migranti di varie nazionalità, di cui 24 donne e 6 bambini. Il peschereccio in ferro in avaria, intercettato a circa tre miglia da Lampedusa, è stato poi recuperato dalla Guardia di Finanza. Salgono quindi a quasi mille i migranti sbarcati stamane sull'isola. Dapprima erano sbarcati 415 migranti con due barconi. Poi altri due sbarchi nel giro di un quarto d'ora. 

Proseguono senza sosta gli sbarchi sull'isola di Lampedusa. Sono saliti a 14 gli sbarchi in 18 ore che hanno portato a oltre 1.400 gli arrivi nell'hotspot.

"È necessario un incontro col presidente Draghi, con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare a migliaia di clandestini (già 12.000 sbarcati da inizio anno)". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, dopo il maxi sbarco delle ultime ore a Lampedusa.

Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese ha sentito il premier Mario Draghi in relazione all'imponente numero di migranti sbarcati a Lampedusa. Sul tavolo c'è la costituzione di una cabina di regia per affrontare il dossier insieme a tutti i ministri coinvolti: oltre all'Interno, la Difesa e gli Esteri. In modo da pianificare condivise misure in vista di un'estate che si annuncia complicata sul fronte flussi. Intanto, intorno al 20 maggio la titolare del Viminale sarà a Tunisi con il commissario europeo Ylva Johansson, per affrontare il tema con le autorità locali.

Al Viminale si segue naturalmente con grande attenzione quanto sta accadendo in queste ore. Una dozzina di barche ha lasciato le coste africane senza essere intercettata dai guardiacoste locali. Potrebbero averli lasciati partire oppure le partenze sono avvenute da un'area non controllata. Quello che è certo è che in Libia come in Tunisia il controllo delle coste si sta dimostrando inefficace. Così come quello delle frontiere desertiche del Sud da dove passa il flusso proveniente dall'Africa centrale. Per quanto riguarda la Libia c'è inoltre da evidenziare la difficile situazione sul territorio, con il nuovo Governo di accordo nazionale del premier Abdel Hamid Dbeibah che cerca di acquistare autorità sulle diverse milizie che si spartiscono il Paese in vista delle elezioni programmate a dicembre. Ci sono poi da considerare le tensioni legate all'incidente dei colpi di mitragliatore sparati da una motovedetta libica contro un peschereccio italiano. Una situazione complessa, dunque, che il Governo punta ad affrontare in tutti gli aspetti in modo sistematico e non contingente, coinvolgendo diversi ministri, non solo il Viminale che ha il problema di dove sistemare i migranti che sbarcano, con tutti gli adempimenti relativi alla fotosegnalazione ed ai tamponi da effettuare. Per ora c'è ancora posto sulle navi dedicate alla quarantena, ma i bandi dovranno essere rinnovati

Leggi l'articolo completo su ANSA.it