(ANSA) - PALERMO, 03 MAG - "I miei assistiti hanno chiarito
la loro posizione, con una versione dei fatti che, naturalmente,
non coincide con quella fornita dalla vittima". Lo dice
l'avvocato Massimo Mattozzi che difende E.B., 23 anni e il
cugino F.B., 24 anni, di Marsala, finiti in carcere a Trapani
con l'accusa di violenza aggravata su una ragazza di Campobello
di Mazara. I due ragazzi sono stati interrogati dal gip del
tribunale di Marsala Riccardo Alcamo, alla presenza del legale e
del pm Marina Filingeri. Per la presunta violenza sono indagati
anche altri due ragazzi, finiti ai domiciliari.
"Durante l'interrogatorio è emerso che la ragazza era ubriaca e
sarebbe scivolata mentre scendeva le scale e così è stata
aiutata a rialzarsi. Da qui i lividi sulle braccia", ha detto
l'avvocato. Gli altri due ragazzi finiti ai domiciliari, G.T.,
20 anni (difeso dall'avvocato Giuseppe Pantaleo), e D.C., 22
anni (difeso dal legale Davide Brillo), si sono invece avvalsi
della facoltà di non rispondere.
Secondo l'accusa, i giovani avrebbero attirato la ragazza in
una villa della borgata marinara di Triscina con la scusa
dell'invito a una festa.
Oggi intanto il papà della ragazza ha ribadito il suo
sostegno dalla decisione della figlia lanciano anche un appello.
"Alle ragazze violentate che non hanno la forza di denunciare
dico: bisogna farlo senza se e senza ma, perché va affermata la
legalità e la dignità di ogni donna". (ANSA).
Violentata da branco: arrestati si difendono davanti al gip
Padre ragazza, alle vittime dico denunciate senza se e senza ma