Sicilia

Teatro: al Libero "Le allegre comari di Windsor"

Contrasti e contraddizioni con un cast tutto al femminile,

Le Allegre Comari di Windsor al Teatro Libero

Redazione Ansa

  Al Teatro Libero a Palermo anrà in scena giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 febbraio, alle 21.15, "Le Allegre Comari di Windsor", spettacolo tratto da Shakespeare, che Edoardo Erba e Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia e irriverenza innestando brani suonati e cantati dal vivo dal Falstaff di Verdi. Una produzione Atir Teatro - Milano, realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro di Napoli e il Teatro Bellini.
    In scena un cast tutto al femminile: la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti in tutta la pièce. Tutto comincia dalle lettere d'amore che il cavaliere Falstaff invia - identiche - alle signore Page e Ford: uno stimolo per trasformare un routinario pomeriggio di tè e chiacchiere inglese in uno scatenato gioco dell'immaginazione, del desiderio, del divertimento. "Punire" Falstaff, che osa far loro esplicite richieste d'amore, diventa il grimaldello per sentirsi ancora vive. Senza Falstaff, - afferma il regista - non ci sarebbe divertimento o sfogo per le signore, che sono donne di mezza età, borghesi, annoiate e un pizzico bigotte, con routine consolidate, mariti assenti e desideri sopiti. Per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà; nella sua evidente decadenza si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire".
    "Le allegre comari di Windsor - prosegue - trova la propria peculiarità all'interno di uno sviluppo narrativo in cui la figura di Shakespeare sembra fluttuare tra l'assenza completa e un ritorno improvviso, quasi a riaccordare i fili della trama.
    Erba e la regista Sinigaglia attingono dalla partitura originale per poi sottolineare, rimaneggiare, caricaturizzare alcuni contrasti, contraddizioni, goffaggini dell'umano sentire". (ANSA).
   

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