Sicilia

Libri: Le intelligenze invisibili, storie di scuole e di ragazzi

I racconti delle esperienze del preside Rosario Ognibene

Le intelligenze artficiali

Redazione Ansa

Era il 1976, Rosario Ognibene insegnava nella scuola media di Lumezzane, in provincia di Brescia. Durante la ricreazione uno dei ragazzi, con un calcio, sfondò la porta della classe. Alla richiesta di pagare i danni il ragazzo rispose "mi dica quanto costa, professore, che gliela pago!'". Stessa scena nel 2007 nella scuola media "Sandro Pertini" nel cuore del quartiere di Brancaccio a Palermo.
    All'identica domanda di risarcimento dell'atto vandalico lo studente lanciò uno sguardo di sfida, misto ad un atteggiamento di paura, che "denotava l'impossibilità del ragazzo e della sua famiglia di potere disporre di una somma per pagare l'infisso", dice il docente. Ecco è proprio analizzando questi due episodi simili ma diversi avvenuti in due territori distanti tra loro del Paese che sta il succo del libro di Ognibene dal titolo "Le intelligenze invisibili" con una chiosa: "Quando il disagio sociale è la causa maggiore di scelte di futuro sbagliate".
    (Edizione Zacco, pagine 111, 12 euro, copertina di Cristina Fiorella).
    "Questo testo è nato perché chi lo legga possa avere la conoscenza d'insieme anche e non solo di una scuola media cosiddetta a rischio di Palermo, attraverso avvenimenti realmente accaduti, vissuti da ragazzi particolari", dice Ognibene. E ricorda che dal 2007 al 2009 ha raccontato di questi ragazzi, quasi in tempo reale settimanalmente, sull'edizione palermitana del quotidiano La Repubblica.
    "Quei suoi racconti dal fronte scolastico sono stati adesso ampliati e raccolti in un opera organica - dice nella prefazione al libro il giornalista Giovanni Franco - che dovrebbe essere letta da chi vuole districarsi e comprendere il vasto campo della scuola. Luogo di formazione delle nuove generazioni. E anticamera di chi gestirà le sorti del futuro". L'autore affronta temi come la dispersione scolastica che fa rima con bullismo. Narra la storia di Giovanni di dieci anni che frequenta la prima media e sogna di giocare nei pulcini del Palermo calcio. E quelle di Giuseppe e di Antonio. O descrive il ruolo del sindacato e la sfida delle periferie nella scuola con le porte sempre rotte. Ma quali sono le intelligenze invisibili? "Sono quelle paragonabili a quei ragazzi 'neri invisibili' per i quali Martin Luther King sognava un avvenire migliore. - dice Ognibene - Il paragone non è gratuito, anzi calza perfettamente a dimostrazione che qualsiasi egoistica motivazione, razzista o classista che sia, non è accettabile per giustificare una cattiva politica scolastica che penalizza tante giovani menti".
    (ANSA).
   

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