(ANSA) - PALERMO, 11 NOV - "Per noi è stata la replica di una
tragedia che ci ha cambiato la vita". Il ricordo della strage di
Nassiriya viene vissuto con emozione da Marco Intravaia, figlio
di uno dei carabinieri uccisi nell'attentato alla base italiana
nel 2003. Dopo la nuova esplosione, dice, si è "riaperta una
vecchia ferita".
"In un solo colpo io e la mia famiglia siamo ripiombati
indietro di 16 anni. Per questo abbiamo seguito momento per
momento la nuova tragedia che ha coinvolto soldati italiani",
sosttolinea.
Marco Intravaia aveva 16 anni quando il padre Domenico venne
ucciso. La notizia lo raggiunse a scuola: un messaggio al
cellulare della sua compagna di banco.
"Dopo qualche giorno - racconta - io, mia madre e mia sorella
ci accorgemmo di essere rimasti soli. Ma ci siamo ripresi con la
forza dell'orgoglio e con il sostegno dell'eredità morale di mio
padre morto per servire il suo Paese e una causa giusta".
Figlio vittima Nassirya, ferita riaperta
Marco Intravaia, attentato ci riporta a 16 anni fa