(ANSA) - PALERMO, 9 OTT - "A fronte degli elementi di prova
sinora esposti che consentono di escludere che l'imputato sia il
trafficante Medhanie Yedhego Mered, ed in positivo di affermare
che questi vada in identificato in Medhanie Tesfamariam Berhe,
tutti gli ulteriori dati fattuali, pur valorizzati nell'ottica
accusatoria, sono assolutamente inconsistenti e inadeguati a
minare l'errore di persone". Lo dicono i giudici della Corte di
assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, nelle
motivazioni della sentenza con cui a luglio scorso hanno assolto
l'imputato dall'accusa di essere il capo di una delle maggiori
organizzazioni che gestiscono il traffico di migranti
dall'Africa alla Sicilia. Per i giudici l'imputato sarebbe
vittima di un errore di persona e alla sbarra sarebbe finito un
falegname eritreo è non io capo della banda. I giudici però, pur
negando che si trattasse del boss della tratta, hanno condannato
l'africano per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a 5
anni di carcere.
Migranti: giudici,eritreo vittima errore
Depositate motivazioni sentenza Mered, 'accuse inconsistenti'