Sicilia

Mafia: 26 arresti dei Carabinieri nel Catanese

Contro clan 'Tuppi', delitto consigliere comunale Dc nel 1991

Redazione Ansa

Carabinieri di Catania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 26 presunti appartenenti al clan dei 'Tuppi', gruppo legato ai Mazzei, storico gruppo di Cosa nostra. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, omicidio, estorsione in concorso, furto, ricettazione, riciclaggio, porto di arma, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Sono stati sequestrati beni per 1,5 milioni di euro. L'operazione, denominata '7 ore', ha fatto luce su uno degli omicidi da ricondurre alla guerra di mafia tra i 'Tuppi' e la cosca Pulvirenti negli anni '80 e '90: quello del consigliere comunale di Misterbianco, Paolo Arena, esponente di spicco della Dc, assassinato il 28 settembre del 1991. Nella faida mafiosa era coinvolto anche Orazio Pino, l'ex boss rivale del 'Mappassotu' poi pentito, ucciso la settimana scorsa a Chiavari. 

   Dipendente del Comune di Catania in pensione da poco, Paolo Arena, 54 anni, era un esponente di spicco della Dc di Misterbianco, di cui era segretario locale, ed era legato alla corrente che faceva capo a Giulio Andreotti. Membro della direzione provinciale del partito, ex amministratore della Usl 35, una delle maggiori della Sicilia, prima consigliere e poi vicesindaco di Misterbianco, Arena era stato dipendente del Comune di Catania, ma da poco tempo era in pensione. Fu ucciso con colpi di fucile caricati a pallettoni davanti al Municipio di Misterbianco in pieno giorno. Tra i primi ad accorrere sul posto furono diversi consiglieri comunali che erano a Palazzo di città per un incontro di maggioranza Dc e Psi con l'allora sindaco Salvatore Saglimbene, democristiano, e altri esponenti politici. Mancavano pochi minuti a mezzogiorno. Arena stava posteggiando la sua Lancia Thema quando arrivò il 'gruppo di fuoco': tentò la fuga a piedi, ma fu raggiunto e ferito a morte
   Paolo Arena era "un politico corrotto" che esponenti del clan Nicotra, detto dei 'Tuppi', hanno ucciso perché "ritenuto un traditore", visto che "dopo avere intrattenuto relazioni illecite e continuative" con loro "aveva allacciato rapporti d'affari" con la cosca rivale dei Pulvirenti. E' il movente del delitto dell'ex segretario della Dc di Misterbianco assassinato il 28 settembre del 1991 ricostruito dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, durante la conferenza stampa sui 26 presunti appartenenti al gruppo dei 'Tuppi' o degli 'scappati' per la fuga dalla Sicilia si era ricostituito sul territorio. A uccidere Arena, è emerso dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale coordinate dalla Dda, è stato il 'pentito' Luciano Cavallaro, che si è autoaccusato del delitto chiamando in correo un altro esecutore materiale del delitto e il boss Gaetano Nicotra, di 68 anni, tra gli arrestati, e fratello di Mario, capo storico del gruppo ucciso nella faida mafiosa tra i clan dei 'Tuppi' e Pulvirenti.

 C'è anche un carabiniere, Gianfranco Carpino, di 51 anni, tra gli arrestati dell'inchiesta della Dda di Catania contro il clan dei 'Tuppi'. Il provvedimento cautelare, emesso nei suoi confronti dal Gip per corruzione e per rivelazione ed utilizzazione di segreto d'ufficio, è stato seguito dai suoi colleghi del Comando provinciale di Catania. Secondo l'accusa, l'indagato, in servizio nella stazione dei carabinieri di Motta Sant'Anastasia, dal gennaio all'aprile del 2017 in cambio di soldi avrebbe riferito a due affiliati al clan informazioni riservate.

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