Sicilia

Ex uffici giudice pace a Misilmeri diventa palazzo cultura

Mostre, convegni e biblioteca in edificio intestato a Sucato

Redazione Ansa

(di Giovanni Franco) In quei saloni dove si amministrava la giustizia, frequentati da magistrati, legali, cancellieri e imputati da venerdì prossimo si andrà per prendere parte a eventi culturali: mostre, convegni, seminari. Poi nei prossimi giorni la struttura ospiterà anche la biblioteca comunale. E' questa la sorte del palazzetto che ospitava gli uffici del giudice di pace a Misilmeri (Pa) che sarà intestato all'artista misilmerese Giusto Sucato, morto il 10 agosto 2016 a 65 anni. "Sarà un'opportunità di rimettere nel circuito socio culturale cittadino - dice l'assessore comunale alla Cultura, Elisabetta Ferraro - l'edificio dismesso e disabitato. La nuova biblioteca dovrà arricchirsi di spazi flessibili e aperti allo studio allo svago alla crescita culturale. Il piano terra e l'ultimo piano saranno gli spazi più flessibili perché saranno destinati a mostre, eventi e incontri pubblici. Realizzeremo inoltre una galleria urbana a piano terra con un attraversamento tra il vicolo Lo Dico e il corso Vittorio Emanuele che ospiterà esposizioni temporanee, una caffetteria e sale per la lettura".Sulla parete esterna del palazzo è stato dipinto un murale da Igor Scalisi Palminteri, dell'associazione Arsmediterranea, guidata da Aldo Chiappone, che riprende i temi delle opere realizzate da Sucato, ovvero un pesce stilizzato dai colori vivaci. "Siamo inoltre - aggiunge l'assessore - ben orgogliosi di avere intestato la struttura a un artista come Giusto che ha saputo valorizzare il nostro territorio con la sua arte". Lunga la carriera di Sucato che si innamorò da giovane delle opere di Pablo Picasso. Al grande artista spagnolo diceva di essersi sempre ispirato. Poi lentamente le sue creazioni hanno lasciato spazio alla ricerca sulla materia e sull'analisi degli oggetti della civiltà contadina. Sucato è stato un autodidatta: elaborava di continuo le sue produzioni, che lo hanno portato negli anni a farlo conoscere a livello internazionale, anche attraverso una serie di mostre. Un'analisi che ha sempre condotto dalla provincia, quei luoghi definiti una volta hinterland. Per realizzare le sue opere manipolava oggetti in disuso che riciclava. E' con questa tecnica che chiodi, pezzi di ferro, arnesi del lavoro dei campi diventavano sculture o quadri. Agli inizi degli anni '80 intensificò la sua collaborazione con il critico d'arte Francesco Carbone, scomparso il 23 dicembre 1999. Insieme a lui lavorò alla realizzazione del museo etno-antropologico 'Godranopoli'. "Mio padre sarebbe molto contento - dice Pablo, il figlio dell'artista - dell'attenzione che l'amministrazione comunale ha dedicato alla sua memoria. Lui era molto legato alle sue origini da cui ha tratto ispirazione per realizzare la sua produzione artistica". L'appuntamento della cerimonia di intestazione della struttura a Sucato è prevista per il 18 gennaio alle ore 10 con un convegno dal tema "Arte e memoria", al quale prenderanno parte anche il sindaco Rosalia Stadarelli, giornalisti e critici d'arte. (ANSA).

   

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