Sicilia

Orlando, sì a residenza per figlio rifugiati

Dopo decisione Anagrafe di sospendere iscrizione virtuale

.

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 15 GEN - Un giovane di 18 anni, figlio di rifugiati di guerra, arrivati in Italia alla fine degli anni '90, nato e cresciuto a Palermo e seguito dai servizi sociali del Comune, rischia di vedersi negata la concessione della residenza virtuale, pur avendo la ricevuta dell'istanza di richiesta di permesso di soggiorno.
    "Il tavolo tecnico per la valutazione dei requisiti della residenza virtuale, riunitosi lo scorso 20 dicembre - scrive l'assessore alla cittadinanza solidale Giuseppe Mattina in una nota inviata al sindaco Leoluca Orlando - ha sospeso la decisione sul caso per volontà dell'operatore dell'anagrafe che ha mostrato dubbi sulla possibilità di accettare la sola ricevuta del permesso di soggiorno in luogo del documento di soggiorno". Marko (nome di fantasia ndr), che ha prodotto i certificati di frequenza delle scuole cittadine, se non avrà l'iscrizione anagrafica in tempi rapidi, rischia di vedersi precludere la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana.
    Dovrebbe infatti giurare entro il compimento del 19/o anno. A questo punto è intervenuto il sindaco Orlando che ha scritto una nota al capo area servizi ai cittadini Maurizio Pedicone con la quale "si invita con immediatezza all'iscrizione virtuale", di Marko che tra l'altro ha una situazione molto delicata in famiglia ed è seguito anche degli operatori della Missione di Speranza e carità di Biagio Conte. La dimostrazione del fatto oggettivo che Marko è rimasto nel nostro Paese, condizione per richiedere la cittadinanza italiana, è data dal suo percorso scolastico seguito a Palermo".(ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it