Dal prossimo anno i fratelli Rosciglione, che dal 1840 producono scorze di cannoli e pasticceria tipica siciliana, prima nel laboratorio nel cuore di Ballarò a Palermo e dal 2011 nello stabilimento di Carini, potranno esportare i loro prodotti in tutto il mondo. La storia dell'azienda è esemplare per spiegare le difficoltà delle aziende siciliane che si imbattono nella burocrazia. "Circa cinque anni fa, dopo il trasferimento nella zona industriale di Carini - racconta Giovanni Rosciglione, manager dell' azienda - abbiamo chiesto il riconoscimento del marchio CE all'Asp per poter esportare i nostri prodotti nei paesi extracomunitari: a causa della mancanza di comunicazione tra gli enti ancora non abbiamo l'autorizzazione. Nel gennaio 2016, l'Asp ha verificato in azienda i requisiti igienico-sanitari rilasciando il parere favorevole. Ma l'Asp - aggiunge - ha atteso la comunicazione da parte della Città metropolitana per l'autorizzazione unica ambientale che è arrivata soltanto lo scorso 19 settembre dopo due anni. Tipico esempio di burocrazia che blocca un'azienda. Abbiamo presentato, per ragioni burocratiche, una nuova pratica il 3 ottobre e ci hanno assicurato che entro un mese avremo l'autorizzazione. Se tutto va bene - conclude Rosciglione - potremo esportare i nostri prodotti nei paesi extracomunitari dal prossimo anno, ma perdiamo le potenziali vendite delle festività di Natale".
Cinque anni per permesso export cannoli
Dal 2019 prodotti pasticceria Rosciglione anche fuori Ue