Sicilia

Cc, Chinnici voleva simpatie Sinistra

Nota su indagini Impastato: giudice aveva aspirazioni elettorali

Redazione Ansa

     ''L'ipotesi di omicidio attribuito all'organizzazione mafiosa facente capo al boss Gaetano Badalamenti operante nella zona di Cinisi è stata avanzata e strumentalizzata da movimenti politici di estrema sinistra ma non ha trovato alcun riscontro investigativo, ancorché sposata dal consigliere istruttore del Tribunale di Palermo, Rocco Chinnici, a sua volta, è opinione di chi scrive, solo per attirarsi le simpatie di una certa parte dell'opinione pubblica conseguentemente a certe sue aspirazioni elettorali, come peraltro è noto, anche se non ufficializzato ai nostri atti, alla scala gerarchica''. Lo scrive il 20 giugno 1984 il maggiore dei carabinieri Tito Baldo Honorati, all'epoca comandante del nucleo operativo di Palermo, in risposta alle sollecitazioni provenienti, dalle vie gerarchiche, per ulteriori indagini sulla morte di Peppino Impastato. La citazione della nota viene fatta dal gip di Palermo Walter Turturici che nonostante ritenga che ''debba procedersi a verifica dibattimentale della fondatezza delle imputazioni'', archivia il procedimento contro i carabinieri Antonio Subranni Carmelo Canale, Francesco Abramo e Francesco Di Bono perchè è intervenuta la prescrizione. ''Lo stesso magistrato peraltro - aggiungeva Honorati - nell'ambito dell'istruttoria formale condotta con molto interessamento, non è riuscito a conseguire alcun elemento a carico di esponenti della mafia di Cinisi, tanto da concludere con un decreto di archiviazione per delitto ad opera dì ignoti''.
   

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