Sicilia

Mafia: faida Catania, arrestato Pitarà

Esponente dei Cursoti Milanesi accusato di un delitto del 1987

Mafia: faida Catania, arrestato per omicidio boss Pitar??

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 5 MAG - Su delega della Procura distrettuale antimafia di Catania, la Polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del boss Rosario Pitarà, di 54 anni, per omicidio premeditato, con l'aggravante di avere agito per motivi futili e abietti e per avere favorito l'associazione mafia.
    Al centro delle indagini della squadra mobile, coordinate dalla Dda dalla Procura di Catania, l'uccisione di Gaetano Salici, di 25 anni, ferito mortalmente il 2 agosto del 1987 con numerosi colpi di arma da fuoco sparati da un killer che lo ha inseguito a piedi nel rione Nesima, e deceduto durante il trasporto in ospedale. Un agguato che l'accusa inquadra all'interno della sanguinosa faida mafiosa di quegli anni tra il clan dei Cursoti e la 'famiglia' Santapaola, ai vertici di Cosa nostra. Dopo l'agguato la polizia ha sorpreso Giovambattista Guglielmino, all'epoca 25enne, non lontano dal luogo del delitto, ad appiccare il fuoco a una Fiat Uno, ritenuta l'auto usata dai sicari. Fermato per concorso in omicidio è stato successivamente condannato a 16 anni e sei mesi di reclusione per omicidio.
Nuovi elementi sull'agguato sono emersi da dichiarazioni di diversi 'pentiti', come Franco Russo e Roberto Testa, recentemente confermati anche da Concetto Bonaccorsi. Secondo l'accusa, Rosario Pitarà, noto come 'Saretto 'u furasteri', il 30 luglio del 1987, sarebbe uscito indenne da un agguato organizzato dal clan Santapaola, che lo voleva eliminare ritenendolo un pericoloso sicario del clan rivale dei Cursoti. E Pitarà si sarebbe convinto che a fornire un supporto al gruppo di fuoco che aveva cercato di ucciderlo sarebbe stato proprio Gaetano Salici, dopo avere appreso che alcune persone gli avevano chiesto notizie sugli spostamenti di 'Sarettu 'u furasteri'.  Rosario Pitarà, esponente di spicco dei Cursoti Milanesi, con ruolo di vertice nel clan, era stato scarcerato il 18 agosto 2017 dopo un lungo periodo di detenzione. Dopo l'arresto da parte della squadra mobile della Questura di Catania è stato condotto nel carcere di Bicocca.
   

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