Sicilia

Musica:sorelle Sulkhnishvili e i Mancuso con Sollima per Adm

Lunedì 23 e martedì 24 aprile due concerti al Politeama

Ani e Nia Sulkhanishvili

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 18 APR - Dal pianoforte a quattro mani di Ani e Nia Sulkhanishvili, ai Fratelli Mancuso con Giovanni Sollima. Sono i protagonisti dei prossimi concerti al Politeama Garibaldi, per Amici della Musica di Palermo, con la direzione artistica di Donatella Sollima.
    Lunedì 23 aprile alle 17.15 sarà la volta delle gemelle Ani e Nia Sulkhanishvili. Il concerto, in collaborazione con il Goethe Institut di Palermo, prevede Mozart, Schubert, Smetana, Dvorák e Groslot. Un programma che, spaziando dall'ambito classico ad opere più contemporanee, metterà in scena tutta la varietà del repertorio pianistico per quattro mani. Il programma si concluderà con la "Sonata per quattro mani" che il compositore belga Robert Groslot ha composto appositamente per le pianiste georgiane.
    Martedì 24 aprile alle 21, sarà invece la volta dei Fratelli Mancuso, accompagnati da Giovanni Sollima, in "Un canto essenziale". Il concerto affida alla nudità della voce e a una scelta attenta degli strumenti il compito di guidare il pubblico attraverso le tappe più significative del percorso umano e musicale dei fratelli Mancuso (Enzo: canto, chitarra. saz baglama , saz divan, ghironda, violino, sipsi; Lorenzo: canto, chitarra. harmonuim, percussioni). Canzoni, canti sacri a cappella, narrazioni, poesia, insieme formano l'ordito di una trama dove musica e vita si intrecciano in una armonica figura di espressività e passione. Ai fratelli Mancuso si unisce Giovanni Sollima col suono lirico e struggente del suo violoncello. Teatro di viaggio è la Sicilia, con i tesori che ogni isola nasconde; incandescente come un meteorite sussurra, grida e canta nelle mille e mille modulazioni di accenti, cadenze, melismi: un alfabeto che risuona e di volta in volta si fa memoria. Si percorrono con il canto paesi e lingue dei migranti in viaggio sul Canale di Sicilia, con l'anima sospesa su un barcone, come sul ciglio di un nero precipizio, nella ormai quotidiana lotta della vita contro la morte.(ANSA).
   

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