(ANSA) - PALERMO, 21 MAR - A interrompere la sua latitanza di
lusso in hotel 5 stelle di mezzo Sudamerica furono i carabinieri
di Trapani che, nel 2009, lo arrestarono all'alba davanti
all'hotel Cumberland di Caracas. Lo cercavano dal 2001 per un
traffico di droga tra l'America Latina e l'Italia. Oggi il gup
di Palermo, accogliendo le richieste dei pm della Dda Piero
Padova e Carlo Marzella, ha condannato Salvatore Miceli, per
anni nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia, a
16 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti.
Ritenuto capomafia di Salemi, città degli esattori mafiosi Nino
e Ignazio Salvo, ha una precedente condanna sempre per
narcotraffico ormai scontata. Ad affidargli il business della
droga era stato, attraverso il suo consigliere Pino Lipari,
Bernardo Provenzano che di lui si fidava ciecamente.
Nell'ottobre del '90 di Miceli si occupò l'allora procuratore di
Marsala, Borsellino, che lo fece arrestare grazie alle
dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Giacoma
Filippello.
Droga: 16 anni al re dei narcos, è uomo di Messina Denaro
Ad affidargli business tra Sudamerica e Italia fu Provenzano