Sicilia

Alfano, Falcone e Borsellino eroi 'laici' dell'Italia

Ministro a Vienna per presidenza Osce inaugura mostra dell'ANSA

Redazione Ansa

(ANSA) - VIENNA, 11 GEN - "I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono i grandi eroi 'laici' della nostra storia, uccisi dalla mafia assieme ai fedeli e bravi agenti delle loro scorte. Diffondere le loro storie di vita - e i valori incarnati da questi due uomini che si sono sacrificati in nome della legalità e della giustizia - è atto dall'elevatissima valenza democratica". Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Angelino Alfano visitando la mostra dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino", inaugurata oggi a Vienna nel complesso della Hofburg, in occasione del primo Consiglio Permanente a Presidenza italiana dell'Osce. "Un ringraziamento particolare va all'Agenzia ANSA - ha detto il ministro - per l'importante iniziativa. Da quelle stragi, ha avuto origine il riscatto di una Sicilia ancor più consapevole delle sue ferite e determinata a indebolire, sempre di più, le catene del giogo mafioso". Da Falcone e Borsellino, ha osservato Alfano, "abbiamo ereditato un immenso patrimonio in forza, coraggio e strategie di contrasto contro il mondo criminale. Un esempio per tutti: le confische e i sequestri dei beni mafiosi, perché - per mettere in ginocchio cosa nostra - occorre colpirla nel suo tallone di Achille: il flusso dei soldi, seguendo il quale diventa possibile rintracciare anche l'intreccio dei suoi loschi affari". Alfano ha poi ricordato che le intuizioni di Falcone "sono oggi Leggi dello Stato. Ed è a Borsellino che, in occasione di una ricorrenza della sua morte, ho dedicato la circolare molto restrittiva sul 41 bis, diramata quando ero ministro della Giustizia, che ha impedito le comunicazioni tra i boss in carcere e con l'esterno". "Oggi, il loro ricordo - ha concluso il titolare della Fanesina - va ormai oltre il rimpianto e la commozione per assurgere a un livello di testimonianza che ci ha accompagnato in questi difficili anni, dando anche un fortissimo impulso all'intero sistema giudiziario. La mostra a loro dedicata, in occasione della Presidenza Osce, è il segno di riconoscenza per quanto hanno fatto, perché è con orgoglio che ricordiamo il loro lavoro limpido, il loro sorriso, la loro forza 'buona' che tutto il mondo conosce".(ANSA).
   

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