Sicilia

Iconologie del tatuaggio, semiologi a confronto a Palermo

Da fenomeno di nicchia a diffusione planetaria

Tatuaggi (foto di Giovanni Franco)

Redazione Ansa

(di Giovanni Franco) (ANSA) - PALERMO, 24 NOV - Iconologie del tatuaggio.Scritture del corpo e oscillazioni identitarie. E' il tema del II Seminario internazionale di studi semiotici che si terrà nel Museo delle marionette, a Palermo l'1 e 2 dicembre prossimi. Promosso dalla Università degli studi di Palermo, Dipartimento Culture e Società, Centro internazionale di scienze semiotiche "Umberto Eco", Circolo semiologico siciliano, Fondazione Ignazio Buttitta, associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e Cuny University. "La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria. - afferma il docente Gianfranco Marrone - Con un meccanismo caratteristico della semiosfera, la scrittura sul corpo da anti-linguaggio marginale è diventata moda globalizzata. Se sino a pochi decenni fa il tatuaggio era fenomeno di nicchia, e rivendicava in vario modo l'essere minoranza, oggi si contano numeri tali da normalizzarlo, se non banalizzarlo: nel 2015, circa il 30 % delle persone ne fanno uso negli Stati Uniti, il 13 % in Italia: che significa, da noi, più di sette milioni. Come per tutte le mode di massa, inizia a far tendenza il fatto di non esibirne, e se ne facilita così l'oggettivazione".
    "Storicamente traccia d'infamia, - prosegue - icona per deviazioni sociali d'ogni tipo, il segno sulla pelle è oggi straordinariamente cool, conoscendo una diffusione planetaria che lo normalizza. Più che i valori culturali, tracce di antiche subculture, i tatuaggi finiscono per divenire indumenti alla moda, una moda che non veste il corpo ma lo marchia irrimediabilmente. O forse no. È tutto un movimento in continua evoluzione, dove a trionfare sono i corpi, variamente mediatizzati e spettacolarizzati". Ne parleranno oltre 50 semiologi, antropologi, esperti d'arte e di immagine, studiosi di letteratura e di folklore provenienti da mezzo mondo (dal Brasile alla Russia, dagli Stati Uniti alla Germania) che sviscerando tendenze e movenze, eredità etniche e scenari prossimi venturi. "La Babele dei linguaggi contemporanei, arricchita dal segno tegumentario, necessita di domande pertinenti e sguardi rigorosi per essere compresa", osserva Marrone. Non mancherà il lato local della questione, dai marinai liparioti etichettati come buoi agli ex voto permanenti, dai marchi delle greggi alla street art diffusa, la Sicilia si rivela un serbatoio inesauribile di tatuaggi vecchi e nuovi. (ANSA).
   

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