Sicilia

Mafia: sequestrati beni a Becchina

Possedimenti milionari nel trapanese ma difficile quantificare

Redazione Ansa

  Aziende (Olio verde srl., Demetra srl, Becchina & company srl), terreni, conti bancari, automezzi, e immobili, tra i quali parte di palazzo Pignatelli, una parte di quella che appartiene a privati e nel quale sorge l'antico castello Bellumvider di Castelvetrano (la parte pubblica è di proprietà comunale e ospita il Municipio), la cui edificazione si fa risalire a Federico II, per un valore complessivo di svariati milioni di euro, difficile da quantificare anche per gli stessi investigatori, sono stati sequestrati dalla Dia di Trapani a Giovanni Franco Becchina, 78 anni, commerciante internazionale d'opere d'arte e reperti di valore storico-archeologico. Originario di Castelvetrano, Becchina è stato titolare in passato di una galleria d'arte a Basilea, in Svizzera e di imprese in Sicilia nei settori del commercio di cemento, nella produzione e commercio di prodotti alimentari e olio d'oliva.
  "Perché Gianfranco Becchina doveva dare queste cose e quindi dovevano andare a finire a Panicola per poi arrivare a chiddu, a Matteo Messina Denaro". Così Grigoli, re dei supermarket nel trapanese, riciclatore di denaro delle cosche trapanesi, nel novembre 2015 racconta ai pm che lo interrogavano di quando Giovanni Franco Becchina gli consegnò del denaro da far arrivare, tramite il cognato Vincenzo Panicola, al boss latitante Matteo Messina Denaro.   

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