Sicilia

Regionali Sicilia, Musumeci: 'Sarò libero senza padroni'

Candidato del centrodestra a presidente della Regione Sicilia ospite di un forum all'ANSA

Redazione Ansa

Un "presidente libero da padrini e da padroni" perché "tutti sanno come sono fatto: uno con la mia storia non può subire alcun condizionamento", e "se c'è qualcuno che lo pensa peggio per lui, gli darò il foglio di via in 24 ore". Un avviso ai naviganti del centrodestra lanciato dal forum dell'ANSA: Nello Musumeci avrà rispetto degli alleati, ma, gli ricorda che questa è la sua "ultima stagione elettorale". E che ha accettato di scendere in campo "soltanto sul presupposto che continuerà a essere un presidente libero". "E' la mia vita che lo garantisce - ribadisce orgoglioso del suo passato di politico e amministratore - uno con la mia storia non può subire alcun condizionamento".

E tentennamenti non se può permettere, sostiene, "neppure una Sicilia sull'orlo del baratro" che, anche per questo, dice, "non si può affidare a un partito, meglio un'azienda privata, che non ha alcuna competenza, e che dove governa fa disastri". Ma non solo. Musumeci attacca "i grillini" accusandoli di avere "fatto parte del cerchio magico di Crocetta: l'azienda privata Grillo-Casaleggio ha inventato il 'modello Sicilia' alleandosi con Crocetta, che lo stesso Grillo definì meraviglioso. Il M5s - sostiene il candidato governatore del centrodestra - ha approvato almeno l'80% delle leggi varate dal governo Crocetta. E hanno una doppia moralità: se è indagato uno di loro sono garantisti, se invece tocca a un avversario politico diventano giustizialisti". "Dal M5s - osserva ironico Musumeci - proclamano l'onestà da così troppo tempo che hanno dimentica di praticarla". "Voglio essere una garanzia anche per gli elettori del centrosinistra" auspica Musumeci, che "spera di intercettare il loro voto". "Votare Micari, persona per bene ma fuori dai giochi - sostiene Musumeci - significa votare Beppe Grillo". E sulle liste che lo appoggiano il candidato governatore ricorda che "le fanno i partiti, non il capo della coalizione". E torna su un concetto più volte ripetuto: "Se non sono stati loro capaci di fare una selezione sono certo che la faranno i cittadini. Io ho già invitato pubblicamente a non votare gli 'impresentabili".

La questione "non mi imbarazza", osserva, visto che "il tema delle liste pulite sono stato io stesso a sollevarlo per primo. Del resto la presenza di personaggi discussi e discutibili riguarda tutti, non solo il centrodestra". "Sul piano della moralità - rimarca Musumeci - il M5s non ha nulla da insegnare, se è vero che non hanno saputo raccogliere le firme a Palermo nel 2012, se è vero che considerano carta straccia la sentenza del Tribunale che considera abusiva la candidatura di Cancelleri, se è vero che a Roma un fedelissimo del sindaco è stato arrestato per tangenti". "In Sicilia - prosegue Musumeci - i 5stelle hanno cinque rinviati a giudizio e un sindaco sotto inchiesta. E non hanno ancora governato. Io credo di avere attraversato il fango e la palude e ancora oggi sono pulito e incensurato" Il "nervosismo" e un "linguaggio volgare e rancoroso dei M5s", Musumeci lo collega alla "paura: fino a un mese fa pensavano di avere la vittoria in tasca, ma con la ritrovata unità del centrodestra dopo otto anni e dopo i sondaggi, hanno perso la pazienza, si sono innervositi e hanno fatto ricorso a un linguaggio veramente indecente".

Infine il tema delle alleanze post voto, nel caso assai probabile che nessuna coalizione abbia la maggioranza necessaria per governare: "Per me - dice - sono un valore, e in alcuni casi un male necessario. Sono convinto che il centrodestra resterà coeso pur nella diversità delle sue componenti interne e delle sensibilità. Se poi dopo le elezioni non ci dovesse essere una maggioranza solida, e la legge elettorale non incoraggia, ho la ferma convinzione - si dice certo Musumeci - che la drammaticità del momento indurrebbe altri gruppi di minoranza parlamentare a convergere almeno sulle proposte prioritarie". Ed è pronto a dirlo anche a un confronto televisivo con gli altri candidati: "Ma a uno-due a livello nazionale al massimo, io non sfuggo, perché quando vado in piazza non ho bisogno di due leader per fare venire gente...".

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