Sicilia

Vino: Consorzio Doc rilancia Passito Pantelleria

Agricoltori e aziende insieme rappresentano l'85% produzione

Redazione Ansa

(ANSA) - PANTELLERIA (TRAPANI), 11 SET - Il rilancio del Passito di Pantelleria sui mercati internazionali passa attraverso uno strumento indispensabile: il Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc dell'isola di Pantelleria. Ne sono convinti agricoltori, produttori, aziende vinicole e anche l'amministrazione comunale. E' quanto è emerso nel corso di Passitaly, che ha visto proprio il Consorzio come protagonista. Nato vent'anni fa, il Consorzio oggi riunisce 320 agricoltori dell'isola e sei aziende che da sole rappresentano l'80% dell'imbottigliato. A cominciare dalla Pellegrino, la cantina fondata a Marsala nel 1880, e dalla Donnafugata, altra storica azienda il cui patron, Giacomo Rallo, decise nell'89 di puntare anche su Pantelleria. Complessivamente la produzione a Doc raggiunge i 17 mila quintali, circa l'85% della produzione complessiva dell'isola. Il ruolo trainante del Consorzio, che punta ad allargare ulteriormente la base degli associati, viene sottolineato dal Presidente Benedetto Renda e dal presidente della Doc Sicilia Antonio Rallo. L'obiettivo è anche quello di invertire il trend negativo che riguarda la produzione agricola dell'isola: fino a cinquant'anni fa su 8 mila ettari coltivati, 4 mila erano vigneti; oggi sono meno di 600. Anche il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, ritiene fondamentale il contributo del Consorzio allo sviluppo economico e turistico dell'isola, da un lato coniugando la tradizione vinicola del Passito con la conoscenza dei luoghi dove viene coltivato, dall'altro sfruttando al meglio il brand derivante dal riconoscimento Unesco alla coltivazione della vite ad alberello e dall'istituzione del Parco nazionale. Come conferma anche Pier Luigi Petrillo, responsabile Ufficio Unesco del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: "Si è deciso in primo luogo di permettere ai viticoltori panteschi di inserire nel retro etichetta dei loro vini la dicitura Prodotto secondo una pratica agricola dichiarata patrimonio dell'Umanità. In questo modo si dà la possibilità di dare di comunicare l'identità dell'isola dando un informazione aggiuntiva sull'unicità e l'eccellenza di quel prodotto".
    (ANSA).
   

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