Sicilia

Loris: "Merito ergastolo", disse la madre un anno dopo il delitto

Veronica Panarello un anno dopo il delitto 'lo chiedo al giudice'

Redazione Ansa

"Non merito di vivere, è stata la cosa più cara che avevo. Fatemi dare l'ergastolo. Glielo chiedo io al giudice: 'mi dia l'ergastolo' perché sono un mostro, non una persona, un mostro...". E' quanto disse Veronica Panarello durante il sopralluogo compiuto circa un anno dopo il delitto del figlio Loris nel canalone di contrada Grotte di Santa Croce.
    Il video con le frasi della madre della vittima è trasmesso da Quarto grado e riproposta da Mattino 5.

 

 

 

 Le riprese filmate furono fatte dalle forze dell'ordine dopo che la donna, condannata a 30 anni di reclusione, aveva cambiato versione parlando di un incidente: Loris sarebbe rimasto a casa, ma sarebbe morto soffocandosi da solo mentre giocava con le fascette di plastica. Ammise anche di avere occultato il cadavere nel canalone: "non credevo ci fosse il vuoto dopo il muretto, credevo che la strada continuasse...".

E al suo legale, l'avvocato Francesco Villardita, aggiunse: "mi livai a vita da sula..." ("mi sono tolta la vita da sola..."). Versione che ha poi smentito, accusando il suocero di avere ucciso Loris per non fare rivelare al padre la presunta relazione tra la madre e il nonno paterno. Veronica Panarello è stata condannata a 30 anni di reclusione al termine del processo di primo grado. Il Gup ha anche disposto la trasmissione degli atti al pm perchè proceda contro Panarello per il reato di di calunnia nei riguardi del suocero.

   Nel video integrale del sopralluogo, che dura un'ora e 24 minuti ed è agli atti del processo che si è celebrato davanti al Gup di Ragusa col rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, Veronica Panarello, non inquadrata, parlava con gli investigatori e, tra l'altro, affermando: "non merito di vivere, non la merito la vita io...". E parlando in dialetto ricordò di "averlo difeso da tutti", suo figlio Loris, ma poi "invece l'ho buttato...". Sempre in dialetto aggiunse: "Mi devono portare nel carcere più duro che c'è e lasciarmi lì fino all'ultimo giorno della mia vita", chiedendosi "che razza di persona sono?". Per poi auspicare tra le lacrime: "fatemi dare l'ergastolo, glielo chiedo io al giudice: 'mi dia l'ergastolo' perché sono un mostro, non una persona". Infine l'auto lascia contrada Grotte per dirigersi nella casa di Veronica Panarello dove la donna ricostruì la scena dell'incidente del quale sarebbe rimasto vittima Loris. L'intera ricostruzione sarà successivamente smentita dalla stessa Panarello che accuserà il suocero, sostenendo di non avere detto prima tutta la verità per paura. 
   

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