Sicilia

Migranti:morti in viaggio,6 condannati

Regge ipotesi omicidio,ma giudici non credono a odio religioso

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 FEB - Furono accusati di avere ucciso i loro compagni di viaggio perché si rifiutavano di pregare Allah durante la traversata del Mediterraneo verso le coste siciliane: la corte d'assise li ha condannati a 18 anni di carcere - la Procura aveva chiesto l'ergastolo - ma non ha ritenuto sussistente l'aggravante dell'odio religioso, smontando, dunque, il movente raccontato dai testimoni. La pena è stata inflitta a sei imputati. Otto sono stati assolti. A uno, accusato non di omicidio ma di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, i giudici hanno dato 4 anni. Il processo nasce dal racconto di alcuni migranti soccorsi a largo della Libia ad aprile del 2015.
    Sbarcati a Palermo vennero interrogati dalla Squadra Mobile e raccontarono che, durante il viaggio in mare, alcuni nigeriani e ghanesi, sarebbero stati minacciati di essere abbandonati in acqua perché cristiani, da una quindicina di altri "passeggeri", musulmani. Dalle minacce i musulmani sarebbero passati all'azione gettando in acqua dodici persone.
   

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