Sicilia

Teatro: in scena a Palermo il "Caso Petrosino"

Lo spettacolo teatrale tratto dal libro di Anna Maria Corradini

Una scena dello spettacolo sul 'caso Petrosino'

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 21 OTT - Il ''caso Petrosino'' rivive in uno spettacolo teatrale dal titolo ''Et in Arcadia ego'', in scena, ieri sera, al Museo delle marionette ''Antonio Pasqualino'' di Palermo. Il progetto teatrale promosso dall'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) e realizzato in collaborazione con l'associazione ''Joe Petrosino Sicilia'' ripercorre la vita e la morte del poliziotto italo-americano inviato da New York in Sicilia per una missione segreta al fine di indagare sui rapporti tra la mafia siciliana e quella americana. Petrosino fu ucciso pochi giorni dopo il suo arrivo a Palermo, il 12 Marzo del 1909. ''Et in arcadia ego'' trae spunto dal libro ''L'omicidio di Joe Petrosino'' di Anna Maria Corradini e si apre con una immagine di cannibalismo che sottolinea l'idea di sopraffazione che spesso delimita la mente umana. Durante lo spettacolo elementi storici si intrecciano alla tradizione letteraria italiana con riferimenti alle opere di Manzoni, Sciascia e Omero. ''Et in Arcadia ego è l'esito di un laboratorio sperimentale realizzato con undici ragazzi dell'Università di Palermo che hanno partecipato ad un bando dell'Ersu - ha commentato il regista Rinaldo Clementi - un lavoro che è durato sei mesi. Siamo partiti dal libro- indagine di Anna Maria Corradini e poi abbiamo lavorato sulle suggestioni letterarie che i vari capitoli del libro ci hanno suggerito''. ''Uno degli obiettivi dell'associazione Joe Petrosino nata nel 2013 - ha aggiunto la Corradini - è il recupero della memoria storica da trasmettere ai giovani cercando di lavorare con loro e coinvolgendoli in prima persona''. Lo spettacolo si chiude con una scena struggente: l'ultimo saluto della moglie Adelina al marito joe. La scena richiama la tragica separazione tra Ettore e Andromaca descritta da Omero nell'Iliade ''La rappresentazione - ha spiegato Federico Punzi, studente di Giurisprundenza e tra i protagonisti della rappresentazione teatrale - è un urlo contro la mafia. Con i colleghi di scena abbiamo compreso che la storia si ripete, Joe Petrosino infatti fu lasciato da solo esattamente come i giudici Falcone e Borsellino anni più tardi".(ANSA).
   

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