Sicilia

Le Vie dei Tesori apre Oratorio delle Dame a Palermo

Domenica 16 ottobre, visite anche a palcoscenico Teatro Massimo

L'oratorio della Dame

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 15 OTT - Qui si riunivano le nobili dame che non volevano mettere in piazza le loro attività di carità; qui pregavano le gentildonne prossime al parto: questa domenica 16 ottobre per Le Vie dei Tesori apre, soltanto dalle 10 alle 13, l'Oratorio delle Dame o del Giardinello, a pochi passi da Casa Professa, l'elegante cappella delle donne caritatevoli di nobile casato. Un oratorio che nasce per volere della congregazione segreta delle Dame sotto il titolo dell' Aspettazione del Parto della Vergine, fondata nel 1595, che si riuniva (ancora oggi) per la preghiera, ma anche per assistere le partorienti disagiate dell'Albergheria. Superata la soglia, sembra che il tempo si sia fermato; dopo un "giardinello" interno con l'originale pavimento maiolicato ottocentesco, si accede ad una cappella barocca straordinaria, con i decori inseriti in un apparato di finte architetture e trompe l'oeil.
    E si deve approfittare di questa domenica per visitare il palcoscenico del Teatro Massimo: tutti coloro che si presenteranno al botteghino con un coupon del Festival (già utilizzato o non ancora utilizzato) potranno assistere a uno spettacolo in Sala Grande al prezzo poco più che simbolico di 5 euro. La scelta è tra "Il Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe" con Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, regia del Collettivo Shorovsky, in programma sabato 29 e domenica 30 ottobre, e "Babbelish, ovvero i fratelli gabbati", in programma il 3 e il 4 dicembre, un divertente apologo sulla felicità. È anche possibile vederli tutti e due al prezzo speciale. Dietro le quinte si potrà invece andare dalle 12,30 alle 17 e sarà un vero e proprio viaggio alla scoperta dei "mestieri" del teatro. Sempre domenica si potrà visitare gratuitamente la splendida chiesa del Carmine Maggiore, grazie al main sponsor Il Gioco del Lotto. Finora in tanti l'hanno intravista guardando Palermo dall'alto, magari dall'alto di una torre o di un campanile: spicca infatti la cupola maiolicata, uno dei prodotti più estrosi del Barocco. Ma è al suo interno che si scoprono i dettagli voluti dai Carmelitani alla fine del XII secolo; poi distrutta e ricostruita su disegno di Mariano Smeriglio, a fine '600, è giunta intatta fino ad oggi, elegante e serena nel brulicante mercato multietnico di Ballarò. (ANSA).
   

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