(ANSA) - PALERMO, 24 FEB - Per i servizi informatici, la Regione
"può non avvalersi" di Sicilia e-Servizi, società in house, e
dunque affidare la gestione a imprese private. Lo prevede una
norma della finanziaria (articolo 30), approvata dall'Ars. Il
governo su impulso del governatore Rosario Crocetta avrebbe
voluto sopprimere il comma della norma, ma è stato battuto in
aula con voto segreto.
"Una babele totale: o c'è qualcosa che non funziona o il
governo non ha una maggioranza. E' la conferma che i palazzi
della politica sono lontani dagli interessi dei siciliani - dice
l'amministratore unico di Sicilia E-Servizi Antonio Ingroia - Si
tratta di un passo indietro, perché smentisce la legge di
riordino sulle partecipate e rappresenta un passo avanti verso
la speculazione". "Ieri - aggiunge - ho lanciato un appello a
governo e Parlamento per una scelta di campo: andare nella
direzione della legalità e sviluppo con la nuova Sicilia
E-servizi, che in questi due anni ha risparmiato fino al 500% o
aprire alla speculazione selvaggia".
Sicilia e-Servizi perde monopolio
Ingroia, Ars dà via libera a speculazione selvaggia