Sicilia

Rifiuti: discarica Mazzarrà; prescrizione per Bottaro e altri quattro

Cassazione conferma sentenza

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Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 30 NOV - Sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, su cui il sindaco di Furnari ha denunciato la grave situazione ambientale, in passato c'erano stati anche gli interessi del clan dei Mazzarroti e di imprenditori e politici a loro legati. Recentemente per il processo scaturito dall'operazione 'Vivaio' la corte di Cassazione ha confermato le condanne decise in appello e alcune prescrizioni. Confermato tra l'altro l'ergastolo per un omicidio a Aldo Nicola Munafo', braccio destro del boss Tindaro Calabrese, al quale sono stati inflitti 16 anni. Condannati per mafia anche a 7 anni e sei mesi a Carmelo Bisognano, a 13 anni Alfio Giuseppe Castro, a 9 Carmelo Triifiro', a 8 anni e 8 mesi a Agostino Campisi, a 8 Sebastiano Giambò, Michele Rotella, e Nunziato Siracusa. Assolti per non aver commesso il fatto Antonino Calcagno, Cristian Giamboi e Salvatore Campanino. Le prescrizioni in appello poi confermate in Cassazione hanno riguardato invece la posizione degli imputati coinvolti nella gestione di scarti della lavorazione degli agrumi Bartolo Bottaro, l'ex direttore delle Pectine industrie che e' stato anche assessore all'ambiente di Pace del Mela, Aurelio Giamboi, Tindaro Calabrese, Thomas Sciotto e Giuseppe Triolo.
   

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