Sicilia

Con Furnariarte riapre palazzo Marziani

Edificio settecentesco ospiterà mostre e concerti

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 25 AGO - Dal 28 agosto al 14 settembre, la rassegna Furnariarte nella cittadina del Messinese: mostre, abiti e gioielli delle nobildonne siciliane, musica popolare e jazz d'autore, lirica e cantautorato; dal ritorno dei Taberna Mylaensis a Fausto Mesolella, da Beppe Cubeta a una Carmen multimediale. La direzione artistica è di Saverio Pugliatti, nello spazio del settecentesco palazzo nobiliare dei principi Marziani, restaurato dal Comune di Furnari e inaugurato per la rassegna.
   Il progetto è stato messo a punto dal Comune, guidato da Mario Foti, che ha deciso di restaurare e restituire alla comunità l'antico palazzo settecentesco dei principi Marziani, famiglia dell'aristocrazia siciliana che di fatto governò a lungo sul paese. Il palazzo, che ospita un affresco a mosaico (anch'esso recuperato) fu edificato all'inizio del XVIII secolo, divenne poi caserma dei carabinieri e scuola elementare. Da giovedì prossimo, giorno della sua inaugurazione a cui parteciperà il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, il palazzo diventerà il centro culturale di Furnari.
   Per l'inaugurazione saranno aperte due mostre, "Fragili equilibri", sculture di Sara Teresano; e un'esposizione di abiti, accessori e gioielli provenienti dal Museo della Storia e
del Costume che lo scenografo Pippo Miraudo ha creato a Mirto. Abiti e accessori di una delicata nobildonna siciliana di inizio '900: dal mattino alla sera, dai messali in avorio ai ventagli
di piume di struzzo, dai completi da passeggio alle mise da teatro. Il 4 settembre sarà invece inaugurata, nelle sale di Palazzo Marziani, "Figurazione Nuova", un unico progetto artistico a cura di Saverio Pugliatti, formato dalle mostre personali di Antonello Bonanno Conti, Sebastiano Messina, Togo, Michele D'Avenia e Sara Teresano, oltre all'esordiente Adriano Bertazzone. Il riferimento di fondo è l'attualizzazione del movimento artistico degli anni '60, Nuova Figurazione, di cui fece parte anche Renato Guttuso.

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