Sicilia

Via Crocetta-bis, maggioranza a pezzi

Governatore propone patto a tempo

Una seduta dell'Ars

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 17 APR - Il battesimo parlamentare del Crocetta-bis, ieri, ha sancito, in aula, la spaccatura della maggioranza, con la metà dei deputati di Pd e Udc che in Assemblea ufficializzano il dissenso nei confronti della nuova giunta che troverà non poche difficoltà a operare in questo clima di scontro perenne che va avanti ormai da mesi. A poco sono servite le dimissioni ieri mattina di Antonio Fiumefreddo, assessore ai Beni culturali per soli nove giorni, costretto a fare un passo indietro sull'onda delle polemiche sollevate dai 'cuperliani' del Pd per il suo passato a fianco dell'ex governatore Raffaele Lombardo e soprattutto per i buchi lasciati nel bilancio, e per alcuni appalti, quando ricopriva il ruolo di sovrintendete del teatro Bellini di Catania. Una mossa che aveva fatto ipotizzare la ripresa del dialogo tra Rosario Crocetta e i 'cuperliani' che col segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti, non hanno dato copertura politica al rimpasto e hanno apprezzato le dimissioni di Fiumefreddo, sostituito in poche ore da Giusi Furnari, docente messinese, in quota Drs.
In aula il governatore ha proposto a maggioranza e opposizioni un "patto" per approvare subito i tre disegni di legge definiti 'salva-Sicilia' (ddl pagamenti debiti con le imprese, finanziaria-bis e ddl sviluppo) rinviando a dopo le elezioni europee la riapertura del dialogo con i "dissidenti" della sua maggioranza paventando nuovi ritocchi in giunta e aprendo alle minoranze sulle riforme. Un tentativo che non ha fatto presa tra i falchi del Pd. Anzi. Le sue parole hanno ufficializzato le divisioni del gruppo democratico: se il capogruppo Baldo Gucciardi ha dato la sua fiducia al governo Crocetta invitandolo ad andare avanti, il deputato Antonello Cracolici, 'leader' dei cuperliani è stato netto: "L'idea che Crocetta ha dato di sè è quella di un cerchio magico che si è ridotto in cerchio tragico: inutili, pochi e buoni a nulla: altro che nuovo patto, il fallimento di questo governo sarà inevitabile". Risultato, gruppo Pd (18 deputati) spaccato a metà. Situazione analoga nell'Udc, dove 4 parlamentari su 8 non riconoscono i due assessori indicati dal partito in giunta dal presidente Gianpiero D'Alia. Insomma, il Crocetta-bis si presenta in Parlamento con numeri inferiori a quelli della prima giunta, formata un anno e mezzo fa. (ANSA).

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