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Capichera festeggia i 40 anni di vita

Brindisi, iniziative e un docufilm per storytelling

Redazione Ansa

Quattro decenni di storia, brindisi, successi. Capichera festeggia i suoi primi 40 anni con una serie di iniziative. Ed è in cantiere la produzione di un docufilm per raccontare tra testimonianze, immagini e musica, l'affascinante storytelling dell'azienda tra tradizione e innovazione.
    I festeggiamenti coinvolgeranno altre aziende sarde, eccellenze del made in Sardinia e made in Italy. Le uve che danno vita al blasonatissimo Vermentino, nascono nei vigneti di Arzachena incastonati tra le rocce granitiche della Gallura. Uno scenario naturale unico e ricco di fascino e storia e da cui prende il nome il bianco, icona della enologia sarda nel mondo.
    I vini della cantina guidata dalla famiglia Ragnedda hanno dato una notevole spinta alla denominazione Docg. E sopratutto l'azienda è stata la prima a dar vita al Vermentino Vendemmia Tardiva.
    Non senza un pizzico di orgoglio Giorgio Pitzianti, manager della comunicazione e dell'immagine del brand ricorda che "Capichera è stata la prima cantina a valorizzare, con notevole successo, l'affinamento in legno del Vermentino, proponendo un modello fondato su una produzione di altissima qualità e ricerca continua attraverso una viticoltura rispettosa e rigorosa dell'identità del territorio".
    Tutto ha inizio nel 1979, data da incorniciare per l'azienda a conduzione familiare. Nasce il bianco commercializzato un anno dopo e accolto come un prodotto di alto profilo in grado di competere su un mercato internazionale. Si punta al monovitigno.
    Nel 1990 arriva sul mercato la prima annata del Vendemmia Tardiva, l'attuale VT, il primo Vermentino in purezza affinato in barrique. Una chicca che segna la prima autentica innovazione e spiana la strada a altre etichette di pregio: Vign'angena e Santigaìni. Capichera ha poi ampliato i suoi orizzonti puntando anche su altri vitigni di uva a bacca nera: Syrah e Carignano da cui nascono Assajé, Manténghja, Albòri di Làmpata. Gli ultimi nati di casa Capichera sono tre vini con una bottiglia minimalchic: il rosso Lianti, il rosè Tambè e il Lintori, bianco. Vini giovani e immediati che strizzano l'occhio anche a una nuova generazione di consumatori sempre più esigenti e che insieme alle altre linee Capichera si stanno aprendo spazi anche nei mercati emergenti di Asia e Oceania. A completare una ampia geografia dove il bianco della famiglia Ragnedda è sinonimo di qualità.

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