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Vino: incetta di premi per Siddura

Ruggero, si conferma la qualità dei vitigni autoctoni dell'Isola

Redazione Ansa

La Cantina Siddùra fa il pieno di premi internazionali: 21 negli ultimi 30 giorni. I vini dell'azienda di Luogosanto, in Gallura, riscuotono successo in tutta Europa. Siddùra si impone come la più premiata in Sardegna sui mercati internazionali. Francoforte, Bruxelles, Decanter, Bordeaux e International Wine Challenge, sono alcuni dei premi attraverso i quali Siddùra comunica qualità e valore dei vitigni autoctoni della Sardegna.

I numeri nel dettaglio: quattro medaglie al Frankfurt International Trophy, Gran medaglia d'oro per il passito Nùali, oro per Maìa e Tìros e argento per Fòla. Al Challenge International du vine di Bordeaux, oro con Tìros e bronzo con Fòla. Il successo è proseguito a maggio con l'oro conquistato da Tìros al Concours mondial de Bruxelles, sei medaglie al Decanter Awards 2017, tre argenti con Maìa, Spèra e Nùali. Ancora, bronzo con Bàcco, Fòla e Tìros. Dall'International Wine Challenge di Londra, infine, sono arrivate otto medaglie: tre argenti con Spèra, Bàcco e Tìros; cinque bronzi con Èrema, Fòla, Maìa, Bèru e Nùali.

"I premi danno la possibilità di dimostrare la vocazione del territorio per la viticoltura - spiega l'amministratore delegato della cantina Massimo Ruggero - ci riteniamo soddisfatti per le medaglie vinte e per aver confermato la qualità e il valore dei vitigni autoctoni della Sardegna". L'isola si è rivelata adatta anche alla coltivazione di grandissimi vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon e il Sangiovese.

"La differenza che si può riscontrare nella coltivazione di questi due vitigni in Sardegna risiede nel terroir - conferma Ruggero - infatti il nostro Tìros si differenzia da un classico Supertuscan per la maggiore mineralità, sapidità e acidità conferitagli dal vento, dalla vicinanza del mare e dal terreno a disfacimento granitico".
   
   

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