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Imprese birrarie, nell'Isola 29 aziende

Confartigianato, mercato in piena crescita con 51mln si spesa

Redazione Ansa

Ai sardi piace gustare la birra ma anche produrla. Per questo il settore si espande e mette a segno una crescita significativa dei consumi e delle imprese, industrie o piccole etichette artigianali. Sono quasi 51 i milioni di euro annui di spesa per gustare la bevanda in bottiglia o al boccale, 29 le realtà locali, due in più rispetto al 2015. Il 48% sono birrifici artigianali ed è questo settore che fa registrare il maggiore incremento in termini assoluti, sei unità in più in sei anni. A fotografare il settore è l'Osservatorio Mpi di Confartigianato Sardegna, che ha presentato i dati al Bosa Beer Fest.

Dal dossier è emerso che in Sardegna lo scorso anno 723mila persone hanno consumato, raramente, stagionalmente o tutti i giorni la bevanda. Un dato che pone l'Isola al 12esimo posto in Italia e al terzo dopo Abruzzo e Puglia, tra le regioni del Mezzogiorno.

"Il mondo della birra sarda può essere un volano per le attività artigianali, commerciali e turistiche - ha spiegato Stefano Mameli, segretario Confartigianato Imprese Sardegna - Così come uno stimolo al settore agricolo per la produzione di cereali sempre più selezionati da destinare ai birrifici".

In testa come numero di birrifici c'è la provincia di Cagliari, 13, segue Sassari con 7, Nuoro con 5 e Oristano con 4. Dietro ai numeri c'è la passione e la professionalità dei birrai produttori. Per competere meglio sul mercato, è emerso dall'analisi di Confartigianato, l'offerta di birre sarde deve essere strettamente abbinata alla gastronomia per esaltare le qualità delle bionde e rosse e dei piatti tipici. Mameli ha auspicato, inoltre, un adeguato supporto della Regione, per sostenere l'internazionalizzazione del prodotto.

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