Sardegna

Roberto Pili a Geo, focus sui centenari resistenti al Covid

L'esperto, "longevità nel benessere sfida presente e futura".

Redazione Ansa

I centenari sono più resistenti al Covid-19? Se ne è parlato a Geo&Geo su Rai 3. Nella puntata di mercoledì 7 aprile è stata infatti trasmessa l'intervista di Sveva Sagramola a Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della longevità (Cmdl) e autore insieme a Donatella Petretto, psicologa dell'Università di Cagliari, del libro "Longevità nel benessere sfide presenti e future". Il focus è sulla particolare resistenza alla pandemia dimostrata dai centenari, che in alcune zone della Sardegna contano numeri da record.

Pili da decenni studia le cause della eccezionale lunga vita in relazione a determinanti genetiche, stili di vita e caratteristiche ambientali. "Superare il secolo di vita significa essere forgiati da innumerevoli esperienze di vita e da gravissime malattie metaboliche e infettive - spiega l' esperto - ciò diventa possibile quando si possiede una sovraregolazione immunitaria e un ottimale equilibrio neuroendocrino, frutto di un patrimonio genetico ma anche di stili di vita salubri e della capacità di ottimale adattamento all'ambiente. Uno stato di grazia biologico, vero punto di forza sorprendentemente presente nei centenari e persino nei super centenari che si sono dimostrati inaspettatamente resistenti al contagio da Covid - sottolinea lo specialista - ecco spiegato il paradosso della sopravvivenza che in Italia interessa circa 15.000 centenari".

Il presidente della Cmdl ricorda come in piena pandemia mondiale da Covid-19 occuparsi di anziani, della loro salute, della loro aspettativa di vita, del loro benessere è tema di stringente attualità. Sono soprattutto gli anziani a morire di Coronavirs: in Italia letà media delle vittime è di 81 anni con una netta prevalenza per gli uomini, seppure con delle differenze tra prima e seconda ondata. In 12 mesi in Italia si è perso quasi un anno e mezzo di aspettativa di vita, passata da 83,6 anni del 2019 a 82 anni nel 2020, con punte di 2,4 anni in meno in Lombardia.

Pili dunque rilancia con forza la necessità di assicurare la copertura vaccinale degli anziani e ripensare a rinforzare i servizi di assistenza e riabilitazione sociosanitaria territoriale. "Proprio per far mantenere al nostro Paese - chiarisce Pili - l'invidiabile primato dell'aumento della vita media e del benessere delle fasce più anziane della popolazione".
   

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