Sardegna

La scuola in ospedale a Sassari, luogo di recupero e relazioni

Coinvolti reparti di Neuropsichiatria infantile e di Pediatria

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 19 DIC - Hanno studiato Grazia Deledda, Maria Lai, la storia della Sardegna, il significato di Sa die de sa Sardigna e le origini della bandiera dei quattro mori. Si sono cimentati con argomenti come Halloween o anche più attuali come la violenza di genere. Adesso, con l'avvicinarsi del Natale, i temi preponderanti sui quali metteranno la loro attenzione sono quelli della Natività. Sono gli alunni della Scuola in ospedale della Neuropsichiatria infantile e della Pediatria. Ragazzi che frequentano le scuole medie e superiori che per un breve periodo sono stati ricoverati nei due reparti dell'Aou.
    La Scuola in ospedale di Neuropsichiatria infantile fa capo all'istituto comprensivo Latte Dolce agro, con il dirigente Antonello Pilu, per quanto riguarda la scuola Media. Per la scuola primaria e dell'infanzia, che oltre al reparto della stecca bianca è attiva nel reparto di Pediatria, il riferimento è il sesto circolo, Istituto comprensivo Monte Rosello Alto con la dirigente Michela Meloni.
    E quella della Neuropsichiatria infantile rappresenta un importante tassello nella terapia degli adolescenti, perché "la scuola è il punto di inizio delle relazioni sociali, un luogo fondamentale per la maturazione, anche affettiva, dei ragazzi".
    A dirlo è il professore Stefano Sotgiu, direttore della Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari. "La Scuola in ospedale all'interno di una Neuropsichiatria infantile è una rarità nazionale, di cui andiamo fieri", aggiunge ancora il docente sassarese.
    Si tratta di una conquista importante se si tengono in considerazione anche le problematiche affrontate da questo tipo di struttura. "Accogliamo ragazzi che, per vari motivi, hanno manifestato condotte devianti - aggiunge Sotgiu - e la Scuola in ospedale diventa un'utile risorsa terapeutica aggiuntiva nel contesto farmacologico, psico-terapeutico ed educativo". E questa diventa anche un'occasione per insegnare ai ragazzi che la scuola non è in opposizione nei loro riguardi.
    "Cerchiamo di entrare in empatia con loro", afferma la professoressa Angela Manca che in Neuropsichiatria infantile insegna Italiano, Storia e Geografia. E con lei, a essere coinvolte sono anche le professoresse di Francese, Inglese, Matematica e Scienze, Arte, Musica, Urgias, Sotgiu, Murgia, Mura, Porcheddu e l'insegnante Simonetta Satta della scuola primaria che fa capo al 6 circolo.
    Le docenti della Scuola in ospedale hanno guidato i ragazzi nella realizzazione di un libro di 34 pagine sulla storia della Sardegna, passando dalla Carta de Logu, con attenzione alla figura di Eleonora d'Arborea, a Sa die de sa Sardigna, sino alle origini della bandiera sarda. Un'attività che mette assieme Storia e Geografia e poi porta i ragazzi a concentrare la loro attenzione anche su Scienze, con la Sardegna sempre al centro.
    (ANSA).
   

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