Sardegna

Medici a confronto sul tumore del fegato

Obiettivo è creazione di percorso diagnostico e terapeutico

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 10 OTT - Esperti a confronto sul tumore del fegato in un convegno che si terrà il 14 ottobre, alle ore 14, nella sala congressi dell'hotel Carlo Felice, a Sassari.
    L'incontro, intitolato "Pdta, gruppo multidisciplinare e rete oncologica. Nuove opportunità per la cura dell'epatocarcinoma", è organizzato dall' Oncologia medica dell'Aou di Sassari, diretta da Antonio Pazzola, e si pone come primo obiettivo la creazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale che consenta di prendere in carico il paziente con tumore al fegato e seguirlo lungo tutto il suo cammino, terapeutico o chirurgico.
    "Per il trattamento di questa patologia abbiamo bisogno di una visione multi-specialistica, con una costante collaborazione tra le differenti figure mediche coinvolte nella gestione del paziente" afferma Alessio Aligi Cogoni, dirigente medico dell'Oncologia Aou e direttore scientifico del convegno. Al convegno parteciperanno in qualità di relatori gli esperti dell'Azienda ospedaliero universitaria sassarese. Tra questi interverranno epatologi, gastroenterologi, infettivologi, internisti, oncologi, fisiatri, anatomopatologi e farmacisti ospedalieri. Saranno loro a fare una fotografia dell'assistenza garantita ai pazienti affetti da questa patologia.
    Un contributo alla discussione sarà portato da Andrea Casadei Gardini, del San Raffaele di Milano, che parlerà dell'evoluzionenel trattamento dell'epatocarcinoma, tumore aggressivo difficile da diagnosticare perché nei primi stadi resta silente e la prognosi è spesso incerta. Si tratta di una malattia in aumento, nonostante i progressi della ricerca medica, e rappresenta la seconda causa di morte per neoplasia in tutto il mondo.
    Il convegno, durante il quale si svilupperà la tavola rotonda "Cosa abbiamo, quello che manca e ciò che vorremmo per creare a Sassari un Pdta per l'epatocarcinoma", sarà anche l'occasione per aprire un dibattito sulle diverse possibilità terapeutiche e, nelle fasi più avanzate, dei risultati incoraggianti ottenuti grazie alla disponibilità di farmaci a target biomolecolare e immunoterapici. (ANSA).
   

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