Sardegna

Maieli e Chessa verso l'addio al Psd'Az, per ora autosospesi

'Serve riflessione interna e passo indietro di Solinas e Moro'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 23 APR - "Se entro una decina di giorni non avremo i chiarimenti che abbiamo chiesto ai vertici del partito, ci vedremo costretti a tirare le conclusioni e lasciare", Gianni Chessa e Piero Maieli, consiglieri regionali eletti nelle liste del Psd'Az e autosospesi dopo la bagarre del congresso "non trasparente" dei Quattro mori, non annunciano le dimissioni dal gruppo consiliare, ma chiedono ancora "una profonda riflessione e il passo indietro di Christian Solinas e Antonio Moro", segretario e presidente del partito.
    "Questa nostra contestazione ha l'obiettivo di far capire che la dignità non è in vendita, ci vogliono coerenza e serietà - spiega Chessa durante una conferenza stampa convocata all'ultimo momento a margine dei lavori del Consiglio regionale -. Nessuna vendetta, ma un atto dovuto a favore di tutti i sardi di fede sardista". I due sottolineano "la sconfitta clamorosa del partito alle regionali, con un travaso importante in altri partiti della coalizione e nel centrosinistra", un crollo dei consensi "quasi dimezzati in cinque anni", e criticano la "gestione autoritaria e la mancanza di confronto che hanno caratterizzato la scorsa legislatura".
    Per Chessa e Maieli il "congresso non è stato trasparente" ed è stato condotto con "metodo grottesco e dittatoriale". In particolare si scagliano contro il presidente Moro, "che per anni ha lanciato fango contro tutti e poi ha improvvisamente sposato la linea del segretario". A Moro chiedono "dove sono finite le tessere". Per i due consiglieri questo è l'ultimo tentativo per un confronto con i vertici sardisti, in ogni caso assicurano la scelta di campo: "siamo uomini di centrodestra".
    (ANSA).
   

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