Sardegna

Calcio: Ranieri, 'è nostro dovere lottare anche contro l'Inter'

Tecnico Cagliari: traguardo salvezza non è stato ancora centrato

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 12 APR - "Lotteremo, questo è quello che dobbiamo fare. Non importa chi saranno gli avversari, il traguardo non è stato ancora centrato e ci sarà tanto da soffrire". Così l'allenatore del Cagliari Claudio Ranieri carica la squadra all'antivigilia della sfida contro la capolista Inter (domenica al Meazza ore 20.45).
    "Cosa si può fare per metterli in difficoltà? Si deve fare una grandissima partita, o meglio una gara perfetta - osserva Ranieri - sperando che loro non la facciano. I giocatori dell'Inter presi per uno sono più bravi dei nostri, nessuno si deve offendere. Per questo dobbiamo aiutarci ancora di più".
    Senza dimenticare chi si ha davanti: "Andiamo a trovare i probabilissimi vincitori dello scudetto. L'Inter debolezze non ne ha: è una macchina perfetta. Noi dobbiamo fare la nostra partita, senza paura anche davanti al sold out di San Siro. La vittoria con l'Atalanta cambia qualcosa? Diceva Kipling: vittoria e sconfitta sono degli impostori. Noi dobbiamo fare il nostro e rimanere noi stessi in ogni caso".
    All'andata non ci fu partita: "Fu difficilissima- ricorda Ranieri - loro stavano già mostrando quello che poi avrebbero confermato successivamente, magari con qualche giocatore che si stava inserendo. Anche noi eravamo in embrione, erano due squadre diverse".
    La trasformazione del Cagliari? "Il Cagliari la volontà ce l'ha sempre messa tutta dall'inizio, ma prima i giocatori pensavano di aiutare la squadra con uno sforzo personale. Oggi hanno imparato ad aiutare la squadra in un altro modo: tutti stanno facendo quello che serve alla squadra".
    Una partita da ex. "Scrivetelo nella maniera più simpatica possibile, ma quando ero all'Inter le cose sarebbero andate meglio se Thiago Motta non fosse andato via al Psg. Un giocatore meraviglioso, il mio orologio era studiato per funzionare bene con lui. Una bellissima esperienza, presi una squadra non in buone acque e ci risollevammo". (ANSA).
   

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