Sardegna

La storia del Cagliari raccontata da scrittori tifosi

In un libro con la collaborazione di Matteoli e Piras

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 05 MAR - Il gol o la giocata del campione questa volta rimangono sullo sfondo. Perché questa volta la storia del Cagliari è vista dalla prospettiva del tifoso: trasferte anche in nord Europa, cori e applausi, ricordi.
    I titoli dei capitoli dicono molto: Ora non vogliamo più scendere, Miracolo a Malines, Unu diametru e mesu, Cuori rossoblù e capelli ramati, Davide batte Golia, La grande festa, Niente autografi, grazie!, Cuori rossoblù, Il sogno continua, Una partita come regalo di compleanno, Un tifoso speciale, Una volta, poi per sempre, Le preghiere a Sant'Efisio funzionano.
    È il libro "Tifosi cagliaritani per sempre", uscito per le Edizioni della Sera. In campo scrittori, giornalisti, appassionati. I racconti sono di Spooky Alex, Massimiliano Hellies, Nicola Aramu, Marcello Lasio, Alessandro Biolla, Fabrizio Lo Bianco, Sebastiano Chessa, Daniele Congiu, Pietro Marongiu, Gianna Corona, Paolo Piras, Renzo Cuccu, Andrea Rosas, Simonetta Greco, Leonardo Uda.
    L'antologia è curata da Davide Piras, scrittore, e Giulio Pisano (editor): contiene 15 racconti brevi di scrittori-tifosi che, attingendo dai loro ricordi, esprimono l'amore per la squadra del cuore. Un tifoso speciale, ad esempio, scritto da Marongiu, parla del rapporto stabilitosi tra un frate, umile, carismatico e buono, e alcuni giocatori rossoblù.
    La prefazione è di Gigi Piras. Che racconta così il suo primo gol in A: "Sugli spalti i tifosi saltavano, ballavano e applaudivano: scandivano il mio nome. Stretto nell'abbraccio dei compagni, felice di aver regalato loro un momento di felicità, in mezzo all'erba cercavo la lente che mi era caduta...L'immagine dei nostri sostenitori felici e lo sventolio di migliaia di bandiere rossoblù non la dimenticherò mai. Capii allora cosa significava per i tifosi amare e soffrire per la propria squadra; amarla e soffrire per essa anche quando i risultati sportivi sono negativi: un amore che dura per sempre".
    La postfazione è, invece, di Gianfranco Matteoli: "Lo stadio era pieno di sardi stabiliti in Belgio per lavoro, e di tanti altri arrivati dalla vicina Francia, Germania, Svizzera ai quali si aggiungeva quelli che avevano seguito la squadra dalla Sardegna e dal resto della penisola - questo il suo ricordo dei tifosi per Malines-Cagliari di Coppa Uefa -. È stato bellissimo! Indimenticabile". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it