Sardegna

'Ero una preda', in aula la teste chiave del processo Grillo jr

Domande sui particolari di quella notte: 'Non c'è niente di intimo in una violenza'

Ciro Grillo

Redazione Ansa

 Ruota attorno alla credibilità della principale accusatrice di Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore del M5s) e tre suoi amici liguri Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, la raffica di domande che l'avvocata Antonella Cuccureddu, del pool della difesa dei quattro, sta continuando a porre alla giovane italo-norvegese che è chiamata per la terza volta sul banco dei testimoni a fornire la sua versione dei fatti nel processo per violenza sessuale di gruppo che si sta svolgendo a Tempio Pausania. Per la legale si tratta di domande minuziose dovute alla "sequela di non ricordo" e sulla scorta delle dichiarazioni rese ai carabinieri e al pm in sede istruttoria. Alcune anche di dettagli sugli atti compiuti dai quattro e le reazioni della ragazza, la principale accusatrice, che si trovava in quella serata in compagnia con l'amica, altra presunta vittima di abusi per delle foto hot scattate, sempre nel luglio del 2019, a Porto Cervo. Per la parte civile della teste, invece, anche quello di oggi - dopo le udienze del 7 e 8 novembre - è stato un racconto "molto chiaro".

"Mi sono sentita una preda", ha detto la giovane italo-norvegese che all'epoca dei fatti era 19enne, secondo quanto ha riferito il suo legale Dario Romano al termine dell'udienza a porte chiuse. Qualche momento di emozione, qualche lacrima, ma poi il racconto è proseguito, stavolta senza interruzioni, se non quella iniziale dovuta a un inconveniente tecnico.  Ma nell'aula si attendeva di vedere i tre spezzoni di video che immortalerebbero i fatti accaduti nella villetta della famiglia Grillo in Costa Smeralda. Invece, solo foto e messaggi, mentre le sequenze di immagini registrate coi telefonini potrebbero essere proiettate domani. E già si annuncia una nuova battaglia tra i legali: "Il testimone è a disposizione del tribunale. Ovviamente nel rispetto della sua persona. Sicuramente c'è una vittima che va rispettata", ha messo le mani avanti l'avvocato Romano dello studio Bongiorno.

Già si è scesi più sul particolare. "Poiché nel racconto della scorsa udienza non aveva specificato alcune cose, ho dovuto fare le stesse domande per poter formulare le contestazioni. E quindi, individuando pagina e riga di quello che la ragazza aveva risposto, ho fatto le contestazioni sui singoli momenti - ha spiegato ai cronisti l'avvocata Antonella Cuccureddu - Nei processi si ricostruiscono i fatti, e il fatto di cui discutiamo è di violenza sessuale. Non c'è niente di intimo in una violenza sessuale: è una violenza se è una violenza oppure è una cosa intima, o è l'una o è l'altra".

 

Intanto emerge un particolare: Francesco Corsiglia in aula nelle sue dichiarazioni spontanee che ha rilasciato alcune udienze fa, "ha detto chiaramente di non essere stato presente all'episodio di violenza sessuale di gruppo", ha svelato la stessa Cuccureddu che domani, dalle 10, riprenderà l'esame della principale accusatrice dei quattro per un'altra udienza che si annuncia ancora una volta fiume.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it