Sardegna

Processo Grillo jr, udienze clou con la principale accusatrice

In aula il 7 e 8 novembre, ma non sarà un'audizione protetta

Redazione Ansa

Salirà sul banco dei testimoni il 7 e l'8 novembre e la sua non sarà un'audizione protetta: ne aveva parlato con i giornalisti la sua avvocata, Giulia Bongiorno, motivando un'eventuale richiesta ai giudici a causa dello stato d'animo molto turbato della sua assistita e quindi della necessità di tutelarla. Ma quella istanza formale non è stata presentata. Così la studentessa italo-norvegese, presunta vittima di violenza sessuale di gruppo e principale accusatrice di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, tutti amici genovesi, racconterà la sua verità nell'aula del tribunale di Tempio Pausania, certamente a porte chiuse ma senza altri accorgimenti per un approccio meno traumatico durante l'audizione.
    Si tratta dell'udienza più attesa, quella nella quale la ragazza dovrà ripercorrere quanto sostiene sia accaduto nella villetta a schiera di Porto Cervo di proprietà della famiglia Grillo la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, al termine di una serata trascorsa al Billionaire. Si profila un'udienza-fiume: la giovane rispose già a più di mille domande dei carabinieri della stazione di Milano quando sporse denuncia al suo rientro dalla Sardegna. E rispose poi a un altro centinaio di quesiti del pm. Un verbale di oltre 200 pagine, il cui contenuto verrà discusso martedì e mercoledì prossimi. È esclusa la presenza in aula dei quattro imputati, difesi da un pool di avvocati pronti a dare battaglia punto su punto rispetto alla ricostruzione della presunta vittima.
    Un copione che si ripete dopo la drammatica testimonianza del 22 e 23 settembre scorsi, quando in aula aveva parlato l'amica della principale accusatrice, anche lei presunta vittima di violenza: mentre stava dormendo sul divano nella casa di Porto Cervo era stata ripresa con un cellulare con intorno Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta in atteggiamenti offensivi e dal chiaro riferimento sessuale. "Per loro non ero una persona ma un oggetto. Non era rilevante che avessi un nome, ero semplicemente il loro divertimento", queste le sue parole stralciate dalla trascrizione della sua deposizione. 

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