Sardegna

Uccise i suoceri, moglie superstite racconta dramma in aula

Era stata ridotta in fin di vita, 'ricordo poco o nulla'

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 31 OTT - Protetta da un separé di tela, Ilaria Saladdino, la 40enne di Porto Torres ridotta in fin di vita a colpi d'ascia dal marito Fulvio Baule, dopo che l'uomo con la stessa arma aveva ucciso per strada i genitori di lei, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, oggi ha deposto nell'aula della Corte d'assise di Sassari, dove si sta celebrando il processo per il duplice omicidio.
    La donna ha trascorso un anno in ospedale e sta ancora attraversando una lunga terapia riabilitativa. Parlando con fatica, fra pause e amnesie, si è sforzata per esprimersi e rispondere al meglio alle domande della sostituta procuratrice, Enrica Angioni. Quando non ha trovato le parole, ha preso carta e penna e ha fatto dei disegni per rendere chiaro il suo pensiero. Del momento in cui il marito ha impugnato l'ascia e ha colpito a morte prima il padre e poi la madre, accanendosi anche su di lei, non ricorda quasi nulla. La sera del 26 febbraio 2022 il marito, da cui si era appena separata, le aveva riportato i due gemellini di due anni nati dalla loro unione. Si erano incontrati nel cortile del condominio dove Ilaria viveva con i genitori, a Porto Torres, e avevano litigato perché lui non voleva versare i 400 euro per il mantenimento dei figli. Ilaria non ricorda altro: "Gli ho detto che sarei andata dall'avvocato e poi mi sono allontanata con il passeggino", ha detto in aula, davanti alla Corte presieduta dal giudice Massimo Zaniboni. Quindi ha spiegato i motivi della separazione: "Avevo paura", ha detto. Ha raccontato di una gravidanza complicata, portata avanti con la poca assistenza del marito; delle tensioni in casa, soprattutto con la famiglia di lui.
    "Adesso sto bene", ha detto rispondendo alla pm e all'avvocati di parte civile Gabriele Satta, Gianmario Solinas e Silvia Ferraris. "Ho problemi a un braccio, e vado dal logopedista".
    Fulvio Baule, assistito dall'avvocato Nicola Lucchi, era in aula e ha ascoltato le parole della moglie tenendosi la testa tra le mani. Lui parlerà nella prossima udienza, il 14 novembre, spiegherà perché, un anno e mezzo fa, ha impugnato l'ascia che teneva nel portabagagli della sua auto e ha ucciso senza pietà i suoceri. (ANSA).
   

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