Sardegna

Pronte 140mila dosi del vaccino antinfluenzale a Cagliari

Asl, iniziata da due settimane la distribuzione

Redazione Ansa

E' iniziata la campagna di vaccinazione antinfluenzale nel territorio della Asl di Cagliari. Sono 140mila quest'anno le dosi acquistate dalla Asl del capoluogo per contrastare l'influenza.
    "Secondo la tempistica indicata dal Ministero della Salute e dalla Regione, dalla metà di ottobre, abbiamo cominciato - spiega Gabriele Mereu, responsabile del Servizio Vaccinoprofilassi della ASL di Cagliari - la distribuzione dei vaccini contro l'influenza in particolare a quelli che sono i veri protagonisti della campagna vaccinale, ossia i medici di medicina generale. Non dimentichiamo infatti che in Sardegna il 75% delle vaccinazioni vengono effettuate negli ambulatori degli Mmg, ma anche negli ospedali, nelle case di cura, nelle Rsa. Già circa 40mila vaccini sono stati distribuiti sul territorio e nei prossimi giorni arriveranno altre 40 mila dosi che saranno distribuire ai medici di famiglia e alle strutture sanitarie, mentre a novembre saranno consegnate le restanti dosi".
    Il vaccino è destinato in particolar modo a ultra 65enni, popolazione fragile, donne in gravidanza e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, ad alcune categorie di lavoratori come personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali, ai donatori di sangue.
    Anche i pediatri di libera scelta hanno aderito quest'anno alla campagna: la vaccinazione è consigliata nei bambini tra i 6 mesi e i 5 anni, oltre che a bimbi e adolescenti fragili di tutte le età. "Vaccinarsi è importante per proteggere se stessi ma anche tutti coloro che circondano i soggetti fragili - aggiunge il direttore generale della ASl n. 8 Marcello Tidore - . Attraverso il vaccino si possono evitare le complicanze della malattia e si evita, così, anche di saturare le strutture sanitarie per patologie per le quali è possibile ridurre i rischi".

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