Sardegna

Corte dei conti boccia privatizzazione aeroporto Cagliari

Il no a Camera commercio stoppa la fusione dei tre scali sardi

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 23 OTT - C'è uno stop all'operazione di integrazione dei tre aeroporti sardi portato avanti dalla Camera di Commercio di Cagliari e Oristano attraverso la cessione delle quote nello scalo del capoluogo isolano in favore di Ligantia, che ha già la maggioranza delle società di gestione di Olbia e Alghero. La sezione sarda della Corte dei Conti ha notificato all'ente camerale il parere negativo sulla delibera di sottoscrizione dell'aumento di capitale, presa l'8 settembre scorso, che di fatto dava il via all'operazione.
    Le carenze evidenziate dai magistrati contabili sono diverse.
    Intanto "non si può affermare, con un sufficiente grado di certezza, la 'stretta necessità' dell'operazione di integrazione dei tre aeroporti sardi rispetto agli scopi statutariamente attribuiti alla Camera di commercio", si legge nell'atto della Corte dei Conti. E poi ogni iniziativa della Camera di commercio deve svolgersi "all'interno della circoscrizione territoriale di competenza e deve riguardare interessi della comunità rappresentata nell'ambito del territorio assegnatole". Per la Corte gli obiettivi dichiarati nella delibera ("sostenere un rilevante piano di investimenti e sviluppo a beneficio di tutto il territorio regionale") oltrepassano "la dimensione territoriale degli interessi rappresentati e gli scopi primari affidati alla cura della Camera".
    Altre criticità riguardano "l'erosione, conseguente alla cessione della partecipazione della Camera a Ligantia, pari a 94,45%, della quota detenuta dai soci pubblici al di sotto della soglia del 10% del capitale sociale" e la mancanza di "evidenza pubblica nella fase di dismissione della quota di partecipazione in Sogaer e nel suo conferimento alla holding Ligantia". Non solo, carenze anche nelle motivazioni "sull'infungibilità dell'operazione e sulla assoluta impossibilità oggettiva di perseguire altrimenti l'interesse pubblico derogando ai principi dell'evidenza pubblica - si legge -, specie in carenza di approfondite indagini di mercato o del sondaggio di operatori di settore potenzialmente intenzionati alla gestione dei servizi aeroportuali". (ANSA).
   

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