Sardegna

Pili passa a Iv e non lascia giunta, 'coerente con mia storia'

Assessora Industria torna nel partito di Renzi: verso regionali

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 21 SET - "La scelta di aderire a Italia Viva è in linea con la mia storia personale e non è in contrasto con l'attuale assetto di governo regionale essendo, il movimento, già stato d'appoggio alla attuale maggioranza in Consiglio regionale". Spiega così l'assessora dell'Industria, Anita Pili, il suo ingresso nel partito di Matteo Renzi, ufficializzato questa mattina in una conferenza stampa a Roma.
    Per lei un ritorno con Renzi: era infatti nel Pd quando l'attuale leader di Iv guidava i dem.
    Non intende dunque lasciare l'esecutivo guidato da Christian Solinas, ma anzi, sottolinea, "la mia adesione è coerente con il percorso politico fatto sinora non solo nella veste di assessora regionale, ma anche di sindaca, assessora e consigliera comunale". Pili era entrata nella giunta Solinas in quota Sardegna 20Venti, il movimento fondato da Stefano Tunis, che ora si è fuso nel neonato Sardegna al centro 20/20 unendosi al movimento di Antonello Peru.
    "Ritengo Italia Viva l'unica alternativa in campo a livello nazionale capace di interpretare i bisogni del Paese e fornire risposte concrete e una solida collocazione internazionale", chiarisce l'assessora.
    Guardando alla scadenza elettorale di febbraio, l'esponente della Giunta Solinas è determinata: "costruiremo il percorso per le prossime regionali tutti insieme, partendo dalla comunità di Italia Viva in Sardegna, in cui entro con passione ed entusiasmo insieme anche ad altri nuovi amministratori e rappresentanti del mondo civico già in campo a vario livello sul territorio".
    Ed proprio sui territori che pone l'accento: "Serve un pieno coinvolgimento nelle politiche, sono la voce delle comunità - precisa Pili -. Occorre unire le migliori espressioni delle nostre comunità valorizzando quanto di buono fatto in questi anni per garantire alla Sardegna gli elementi di forza a garanzia di una maggiore autonomia e di un più agevole protagonismo". (ANSA).
   

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