Sardegna

Da nuovi scavi a Nora emerge la meraviglia di una piazza di età medio imperiale

Al via le visite in 3D con prenotazione online

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

Una piazza di età medio imperiale. È emersa durante l'ultima campagna di scavi archeologici a Nora, antica città sulla penisola che chiude a sud-ovest il golfo di Cagliari sorta nei pressi di preesistenti insediamenti nuragici e poi sviluppatasi in epoca fenicio-punica e poi romana. Pavimentata con basoli in andesite viola locale, è decorata da due fontane monumentali, una di forma circolare con balaustra e saliente centrale fatta realizzare probabilmente da una figura importante del luogo o addirittura da un imperatore.

Un'opera di grande importanza che fa affiorare ulteriori tasselli e dettagli dello sviluppo di questo lembo di terra della Sardegna ricchissimo di storia. Il sito di Nora, un tempo florido centro di valore politico ed economico, ha una posizione strategica e di pregio dal punto di vista paesaggistico, davanti al mare. Una prima fase di ricerca concentrata nell'area del Colle di Tanit ha riportato alla luce una porzione di un quartiere abitativo e artigianale di età romana. L'ampia piazza è emersa con l'ampliamento dell'area di indagine. La piazza era uno dei luoghi brulicante di vita e attività artigianali e produttive, come dimostrano gli ambienti che gli si affacciavano sul lato ovest.

Il rinvenimento di frammenti di teglie per la cottura e di un piano con griglie in terracotta associabile a un forno, consentono di immaginare questi ambienti sede di un'attività legata al pane e ai prodotti del luogo. Per rendere la visita all'intero sito immersiva, l'università di Padova ha elaborato vere e proprie ricostruzioni in 3D di quegli ambienti, architetture, colori, dettagli. Dal 15 luglio si potrà esplorare l'antica città di Nora anche con un visore grazie a un tour privato prenotandosi online: https://www.fondazionepulacultura.it/prenotazioni/.

Iniziativa voluta dal Comune guidato da Walter Cabasino e dalla fondazione Pula cultura diffusa. "Questo risultato - spiega il vicepresidente della Fondazione, Augusto Porceddi - è frutto del lavoro decennale dell'Università di Cagliari, Genova, Milano e Padova, della Soprintendenza di Cagliari e con il contributo di Comune e Fondazione. La direzione dei lavori è dei docenti di archeologia classica Marco Giuman e Romina Carboni, con la recente aggiunta del gruppo di archeologia cristiana e medievale coordinato da Rossana Martorelli. Il progetto ha coinvolto centinaia di studenti dell'ateneo di Cagliari, Viterbo, Roma, Pisa, Jaén e Alicante (Spagna). 
   

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