Sardegna

Regionali 2024, da esperienza sindaci nasce Orizzonte Comune

Franco Cuccureddu presenta il movimento di area centrosinistra

Redazione Ansa

Logo tra il giallo e l'arancio, con la fascia tricolore in evidenza e il nome Orizzonte Comune, che richiama esplicitamente i primi cittadini. È il nuovo movimento civico che guarda alle Regionali 2024, lanciato questa mattina a Cagliari all'hotel Caesar dal suo promotore e fondatore Franco Cuccureddu, già consigliere regionale con una storia politica, anche familiare, nell'amministrazione di Castelsardo.

"Ho sempre lavorato per dare diritto di tribuna ai sindaci e per far arrivare le istanze dei territori nel palazzo del Consiglio regionale", spiega Cuccureddu a margine della presentazione del progetto che punta a riunire proprio gli amministratori locali in liste civiche in tutti gli otto collegi per la prossima tornata elettorale. "Il sistema politico attuale non è più rappresentativo - aggiunge il fondatore del movimento -, oggi il rapporto diretto e fiduciario tra elettore ed eletto avviene solo al livello comunale dove i cittadini sono più protagonisti".

La collocazione del nuovo movimento, di ispirazione centrista - "non siamo né di destra, né di sinistra" - è nel centrosinistra, confermata anche dal fatto che domani Orizzonte Comune sarà presente al tavolo di coalizione convocato a Cagliari con M5s, Pd, Progressisti, Avs, ma anche da altri movimenti che si oppongono all'attuale governo della Regione.

"Ci saremo e ci aspettiamo di poter contribuire a un programma per lo sviluppo di una nuova Sardegna", sottolinea Marzia Cilloccu, consigliera comunale a Cagliari, al fianco di Cuccureddu nella prima tappa nel sud dell'Isola. Insieme a lei anche Carla Medau, ex sindaca di Pula: "Vogliamo essere cassa di risonanze a livello regionale dei bisogni dei cittadini di ogni singolo territorio", spiega.

Punto fermo la critica alla giunta guidata da Christian Solinas: "Lavoriamo per costruire un progetto sicuramente alternativo all'attuale governo dell'Isola in cui non ci riconosciamo, anche dal punto di vista dell'etica politica", chiarisce Cuccureddu. 

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