Sardegna

In barca a vela per inclusione e parità di genere

Progetto dedicato a donne che vivono in contesti di fragilità

Redazione Ansa

"Donne al timone", in barca a vela, per favorire il potenziamento dei talenti, autostima, condivisione della responsabilità delle donne vittime di violenza o in situazioni di fragilità. Nasce a Cagliari un innovativo progetto ideato da Giulia Clarkson, velista e presidente di Asd Arcipelaghi e costruito assieme alla Fondazione Domus de Luna, che ha individuato le partecipanti e la psicologa che ne seguirà il percorso.
    "Un percorso di consapevolezza e riappropriazione del valore di sé, aiutando le partecipanti a prendere per mano il proprio destino e compiere scelte significative sulla rotta da intraprendere", spiega Clarkson.
    "Donne al timone" coinvolge un team di esperti ed esperte in ambito multidisciplinare, col supporto di associazioni come Fondazione Territorio Italia, guidata da Daniela Ducato che ha già collaborato con le case protette per progetti nell'alta formazione come Design della rinascita tramite i green job, Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Generazione Mare che, sosterranno azioni tese ad amplificare e replicare il progetto sul territorio nazionale. Ma è aperta a nuove collaborazioni. Dopo un primo approccio per familiarizzare con la barca e la navigazione sono in programma uscite giornaliere per mare, con partenza dal porto di Cagliari e/o Capitana.
    Il racconto di questa esperienza sarà diffuso attraverso i podcast e messo a disposizione sulle piattaforme via radio. Dopo l'estate, saranno organizzati eventi pubblici per presentare i risultati del progetto sostenuto da Fondazione di Sardegna, Ufficio della consigliera di parità della Città metropolitana, assessorato Cultura del Comune di Cagliari e Rotary club Cagliari sud, che mette a disposizione le barche a vela. "Innovazione è la parola chiave del progetto - afferma Ducato - nel suo significato più intimo di creazione del nuovo che inizia con il guardare con occhi nuovi ciò che viene svalorizzato, mortificato, disconosciuto e scartato. La barca a vela sarà anche lab di innovazione dove si imparerà anche l'impensabile: ad esempio coltivare cibo di eccellenza e altre innovazioni in ambito di salute e benessere che verranno trasferite anche all'esterno per diffondere a 360° la sostenibilità". 

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