Sardegna

Portovesme, nuovo round al Mimit su progetti riconversione

Sindacati: 'nessuna pregiudiziale ma servono approfondimenti'

Redazione Ansa

Seconda riunione al Mimit del gruppo di lavoro sul futuro della Portovesme srl, al tavolo i rappresentanti del ministero e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, collegati gli assessori della Regione Sardegna Anita Pili (Industria) e Marco Porcu (Ambiente). La multinazionale Glencore, proprietaria degli stabilimenti sardi del Sulcis e di San Gavino, ha illustrato le tre linee del progetto di riconversione della produzione per conquistare il mercato degli elementi per la costruzione di batterie.

Su questo, precisano le sigle, "non esistono ostilità pregiudiziali ma serve un serio approfondimento di merito dal punto di vista tecnico e scientifico e di compatibilità ambientale". "Per noi - spiegano - sono cruciali la sostenibilità ambientale dei progetti di riconversione, il riavvio della linea zinco per garantire la transizione in attesa del possibile switch tecnico, l'inserimento nel percorso di riconversione dello stabilimento di San Gavino e la creazione di una filiera per incrementare l'occupazione e le prospettive industriali". "Sul riavvio della linea zinco e sulle prospettive della fonderia - chiariscono i sindacati - ci aspettiamo che nella prossima riunione fissata per il 19 giugno la Portovesme srl dia risposte chiare e inequivocabili".

Al tavolo Cgil, Cisl e Uil hanno poi ribadito che "lo scopo degli incontri è esaminare i progetti di ristrutturazione e riconversione degli stabilimenti e non quello di avviare una trattativa sindacale su occupazione e impatti sul lavoro e sul territorio, trattativa che si farà, se e quando necessario, nelle sedi opportune". La delegazione sindacale era composta d Fausto Durante, Cgil Sardegna, Emanuele Madeddu, Filctem Sardegna sud occidentale, Antonello Saba, Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai, Femca Cisl sud Sardegna, Federico Matta, Uil Sulcis Iglesiente, Pierluigi Loi, Uiltec Uil. 

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